Ancona, 16 marzo 2022 - Prezzi troppo cari per il carburante, la magistratura di Ancona apre un fascicolo. Sul tavolo della procuratrice capo Monica Garulli è arrivato uno dei 104 esposti che il Codacons ha presentato in altrettante Procure della Repubblica di tutta Italia per indagare sulla corsa ai rincari che molti benzinai hanno applicato anche sul territorio provinciale. Prezzi da capogiro, documentati anche dal Carlino, la settimana scorsa, con il metano che in alcuni impianti di servizio ha sfiorato i 5 euro al chilo.
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Il Codacons ipotizza diversi reati, che sarebbero stati commessi dai distributori di carburante, quali la truffa aggravata, l’aggiotaggio per l’alterazione del prezzo di un bene pubblico per trarne un vantaggio personale e manovre speculative su merci. Aumenti ritenuti ingiustificati e non legati al conflitto bellico in corso in Ucraina perché i carburanti venduti oggi sono stati acquistati mesi fa. Per questo l’associazione dei consumatori ha chiesto alla magistratura di indagare da vicino cosa e perché hanno portato a prezzi proibitivi degli idrocarburi che a cascata si ripercuotono anche sulla filiera alimentare e su tutte quelle dove incide il costo di trasporto.
Il fascicolo per ora aperto dalla Procura dorica è un modello 45, per atti non costituenti notizie di reato che però hanno bisogno di una fase di accertamenti preliminari mirati a capire se un illecito sia stato commesso o no. L’inchiesta è stata già affidata ad un pubblico ministero che dovrà valutare se e chi incaricare per gli accertamenti che non per forza saranno fatti in ambito provinciale essendo il problema di portata nazionale. A Roma l’accertamento è stato già delegato al nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza. Per Ancona, almeno fino a ieri, non era stato dato mandato ma potrebbe essere questione di ore.
Gli aumenti hanno toccato e stanno ancora toccando, tutti i distributori di benzina, diesel, metano e gpl, con spese triplicate per chi deve spostarsi in auto o con un mezzo pesante. Nell’occhio della magistratura ci saranno le speculazioni dei prezzi applicati e che, proprio nei giorni scorsi, sono stati definiti ingiustificabili anche dal ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani che aveva definito l’aumento dei prezzi "una colossale truffa creata dal nervosismo del mercato".
Nelle Marche l’esposto del Codacons è stato presentato anche in Procura a Pesaro e Urbino, a Macerata, ad Ascoli Piceno e a Fermo. L’associazione parla di danno non solo ai consumatori ma anche alle imprese della regione. Le Fiamme gialle potrebbero dirigersi nelle società petrolifere e nei distributori per individuare profili penalmente rilevanti. L’impennata dei prezzi al dettaglio ha portato, nei giorni scorsi, alla chiusura temporanea di alcuni impianti di metano come quello di Torrette, fuori servizio ormai dal 3 marzo scorso.
"Sono ancora chiuso – conferma Giancarlo Falcetta, gestore dell’impianto di via del Carmine – e non so quando riaprirò. La proprietà, la Metano Fano, non mi ha dato ancora il via libera a riprendere perché il prezzo di vendita è ancora alto, quasi 4 euro al chilo, non verrebbe nessuno. Le speculazioni però sono delle case petrolifere non di noi che vendiamo al dettaglio. Acquistiamo il carburante già caro".