MARINA VERDENELLI
Cronaca

Presta i soldi a un amico per l’auto. Non li rivede e si fa giustizia da solo

Sotto accusa un brasiliano residente ad Ancona che aveva minacciato un peruviano facendosi consegnare carte di credito e picchiandolo.

La polizia di Ancona in azione durante un’operazione di controllo

La polizia di Ancona in azione durante un’operazione di controllo

Presta i soldi ad un amico, per la riparazione dell’automobile, ma quando arriva il momento di saldare il debito il denaro non gli viene restituito. Così un 31enne brasiliano, residente ad Ancona, aveva pensato di riprendersi da solo quei soldi, 250 euro, costringendo l’amico, un peruviano di 29 anni, a farsi consegnare il bancomat e la carta di credito per fare i prelievi ad uno sportello. Per avere le due carte era scoppiato un litigio, al viale della Vittoria, dopo una cena consumata ad un ristorante lì vicino. Il brasiliano e il peruviano erano arrivati alle mani, tra i due c’era stata una violenza colluttazione, in strada e ad avere la peggio era stato il secondo, finito in ospedale con quatiro giori di prognosi. Aveva riportato una contusione alla testa e una a un braccio. Era il 21 agosto del 2020. Il peruviano aveva sporto denuncia e il suo amico è finito a processo per esercizio arbitrario delle proprie ragioni, lesioni aggravate e tentato indebito utilizzo di carte. Ieri però il giudice Carlo Cimini lo ha condannato per un reato più grave, la rapina, riconoscendo anche I’ utilizzo indebito delle carte oltre alle lesioni arrecate alla vittima. II 31enne ha preso tre anni e otto mesi di reclusione. Era difeso dall’avvocato Nicoletta Pelinga, L’imputato era collegato con il carcere, dove è recluso per un’altra causa. Prima della sentenza è stata ricostruita la vicenda. Dopo la cena fatta al ristorante, finalizzata a riavere indietro il prestito fatto, il peruviano non aveva voluto restituire la somma. Così il brasiliano avrebbe minacciato il 29enne per farsi consegnare il bancomat e la carta di credito con le quali sarebbe andato ad uno sportello per prelevare la somma che doveva avere. Stando alle accuse ci sarebbe anche riuscito, attraverso i pin che si era fatto dare sempre dalla vittima, sotto ricatto. Il peruviano è stato preso a schiaffi al viso e all’orecchio destro.

ma. ver.