REDAZIONE ANCONA

Precipita la funivia, quattro morti. Un medico parente di due vittime:: "Trascuratezza sulle opere pubbliche"

Ezelddeen Marie ha un poliambulatorio a Offagna: è il cugino dei genitori di Janen e Thabet Suliman. Lei è morta, lui è in gravi condizioni: "Dispiace perchè noi amiamo l’Italia che ci ha dato tanto".

Janen e Thabet Suliman. la coppia di arabi con passaporto israeliano che si trovavano nella cabina precipitata sul Faito

Janen e Thabet Suliman. la coppia di arabi con passaporto israeliano che si trovavano nella cabina precipitata sul Faito

Il cavo che improvvisamente si spezza, una cabina della funivia del Faito che precipita, togliendo la vita a quattro persone. Tra loro anche una coppia di arabi con cittadinanza israeliana in vacanza a Napoli, Janen e Thabet Suliman. Il cugino dei genitori dei due ragazzi è un medico e da anni vive a lavori ad Ancona. Si chiama Ezelddeen Marie, 62 anni. Anche lui in queste ore si trova sul luogo della tragedia, a Castellammare di Stabia: "Sembra ci sia una trascuratezza sulle opere pubbliche che ci fa male, l’Italia è la nostra casa". dice ai cronisti commentando una tragedia che sembra avere dell’incredibile. Janen è tra le vittime, Thabet è ricoverato in gravi condizioni. Ezeldeen - titolare di un poliambulatorio a Offagna - è giunto con la moglie a Napoli e risponde ai cronisti. Anzitutto le condizioni del ferito: "È stabile, i risultati delle analisi sembrano incoraggianti". Poi un primo giudizio sulla tragedia: "Questo è anche il nostro Paese, alcune cose ci fanno male. Poco tempo fa un ponte è crollato sull’autostrada a Loreto. Nel mio poliambulatorio controllano ogni virgola, io penso che le opere pubbliche debbano essere più controllate". La speranza è che "non succeda più ad altri ragazzi. Dispiace perché la gente ama l’Italia, sia israeliani che palestinesi amano venire qui. Ma c’è bisogno di più attenzione". Loei Arafat, fratello della madre di Janen e Thabet, si è invece recato ieri a Castellammare di Stabia per il riconoscimento della salma della nipote. Anche lui conosce e ama l’Italia, dopo essersi laureato a Macerata nel 1997, e ricorda come i nipoti fossero appassionati "di questo grande Paese". Da una settimana i due giovani erano qui per la loro seconda vacanza italiana: prima tappa Roma, poi Napoli, infine la costiera sorrentina e la funivia del Faito, di cui avevano ammirato i panorami mozzafiato sul web. Loei Arafat è giunto da Tel Aviv, dopo aver appreso la tragica notizia. I genitori di Janan e Thabet sono rimasti in Israele per badare agli altri figli più piccoli. Racconta di aver sentito i suoi nipoti qualche giorno prima della partenza, "erano felici per questa vacanza". I due giovani - lei farmacista, lui studente in ingegneria - erano già stati in Italia, "un gran Paese, io conosco il popolo italiano: è gente che aiuta gli altri. Grazie alle autorità per la disponibilità". Sul fronte dell’inchiesta, "naturalmente la famiglia auspica che siano individuate le responsabilità della tragedia". "Siamo in una fase embrionale del procedimento", dice l’avvocato Hillary Sedu che ha accompagnato al commissariato i familiari della vittima. Per il legale è importante ora "badare al superstite e fornirgli tutta l’assistenza possibile. Sia i medici che la Regione Campania hanno fatto cose straordinarie e per questo la famiglia ringrazia l’Italia".