PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Una foresta di rovi, rifiuti e inciviltà: ecco com’è ridotto il Porto Traianeo ad Ancona

La vergogna della Soprintendenza: il sito archeologico abbandonato a un degrado senza precedenti, ma nessuno fa più nulla da mesi. E’ uno dei monumenti consigliati ai turisti tra l’altro a due passi dalla sede dell’ente ministeriale

Lo sguardo allibito dei passanti sulla passerella pedonale: il sito archeologico letteralmente mangiato da piante infestanti

Lo sguardo allibito dei passanti sulla passerella pedonale: il sito archeologico letteralmente mangiato da piante infestanti

Ancona, 7 settembre 2024 – Nella tarda mattinata di ieri, come ogni venerdì dalla scorsa primavera, la nave da crociera della Msc, piena di passeggeri, è stata ormeggiata al porto dorico.

Parte dei croceristi a bordo ha scelto di visitare la città e nell’offerta delle attrazioni culturali figura anche il sito archeologico del Porto Traianeo. La speranza è che a scegliere quel percorso siano stati davvero in pochi. L’amministrazione comunale, a parole, dice di farsi in quattro per l’accoglienza dei turisti, ma poi non riesce a incidere sull’attività dei presunti ‘partner’. La responsabilità dello scempio in cui versa da mesi quel sito di straordinaria bellezza è della Soprintendenza Unica delle Marche. Una scena a dir poco surreale.

Ormai sono cresciuti dei veri e propri alberi: uno schiaffo alla nostra storia

Imboccando la passerella pedonale che dal Lungomare Vanvitelli conduce verso il Porto Antico, i visitatori si trovano sospesi con due visioni diametralmente diverse: a sinistra la nuova piazzetta, di cui da più di un mese si aspetta l’inaugurazione da parte del sindaco Silvetti, curata, con le aiuole in fiore e così ben sistemata; a destra una specie di foresta di rovi, piante infestanti e rifiuti. Sia chiaro, la responsabilità per la presenza all’interno dell’area archeologica di decine e decine di bottiglie di plastica e immondizia varia è tutta degli incivili. La base per quello stato di estremo degrado però è stato creato dalla totale mancanza di cura da parte dell’ente ministeriale, bravo a collaborare col Comune per riattivare l’Anfiteatro romano, ma per il resto poco attento alle ricchezze culturali del capoluogo.

Nel passaggio della direzione della sede di Ancona tra le due soprintendenti, dalla Mazza alla Carlorosi, entrambe irraggiungibili, nulla è cambiato, nulla si è mosso e intanto il degrado e l’abbandono aumentano. Nella parte attigua alla Casa del portuale e all’istituto Nautico i rovi hanno coperto tutte le parti in muratura, favorendo il getto indiscriminato dei rifiuti da parte di chi cammina sulla passerella. Nella parte opposta a colpire invece sono alcune piante infestanti e spontanee che ormai sono diventate degli alberi ad alto fusto.

Segno tangibile di come nessuno a Palazzo del Senato, sede della Soprintendenza, si stia occupando della manutenzione ordinaria del sito da mesi.