Ponte Garibaldi, si auspica l’apertura per giugno 2025. Sono otto le settimane lavorative chieste dal progettista per realizzare i disegni di officina che serviranno per mettere a punto la struttura.
Una buona notizia arriva dall’Anas che ha dato comunicazione che potrà ricorrere all’accordo quadro e questo consentirà di poter individuare un’impresa senza la necessità di indire una gara. Da indiscrezioni, l’impresa sarebbe già stata individuata e, come già spiegato dal vice commissario ingegner Stefano Babini, un ponte con struttura in acciaio può essere realizzato in otto mesi, la stima realistica è quella di giugno 2025. L’obiettivo, inizialmente previsto per dicembre 2024, si sposta quindi di sei mesi, come già anticipato durante la presentazione. ‘Il ponte a brugola’, così lo hanno ribattezzato i senigalliesi che, pur di riavere un collegamento, stanno iniziando ad abituarsi all’idea del progetto presentato e per cui a breve partiranno i lavori. Dopo la bagarre iniziale, il nuovo ponte Garibaldi sembra mettere tutti d’accordo, soprattutto per ripristinare la viabilità e il collegamento con l’altra parte della spiaggia di velluto. Dal ‘ponte del fiaton’, così è stata ribattezzata la passerella ciclopedonale che in attesa del nuovo ponte collega la parte nord a quella sud della città, al ‘ponte a brugola’, una forma obbligata per vie delle rampe che devono consentire il rispetto del franco idraulico previsto per garantire la sicurezza. E, in barba all’estetica, è proprio la sicurezza che i senigalliesi vogliono per evitare notti insonni ad ogni pioggia intensa. Ora che il ponte Vallone è stato riaperto, che il ponte Garibaldi sembra ormai prossimo alla realizzazione è ora di guardare al ponte degli Angeli, che dovrà essere rivisto proprio per garantire quella sicurezza, attraverso il rispetto del franco idraulico, tanto agognata dai senigalliesi che vivono nelle zone alluvionate.
Intanto il presidente del Consiglio regionale, Dino Latini, ha visitato il cantiere sul fiume Misa, tra Senigallia e Pianello di Ostra, per i lavori di manutenzione straordinaria e di pulizia degli argini. "Ora si tratta di rendere questa situazione normale – ha sottolineato – con una manutenzione continua, fatta regolarmente ogni anno, gestita da quella governance speciale della Regione istituita a seguito di un provvedimento del Consiglio regionale. Si dovrà vigilare sull’andamento delle manutenzioni, intervenire e prevenire la formazione di ostacoli e di materiale di riporto delle piene, in modo che gli argini formati con materiale terroso conservino la loro funzione sicurezza".