Marco Lion è presidente di Italia Nostra Senigallia, tra i gruppi firmatari della petizione contro il progetto di ponte Garibaldi, già vicepresidente della Provincia e presidente della Commissione Agricoltura della Camera.
Presidente, avete in più occasioni mostrato la vostra contrarietà al progetto del nuovo ponte Garibaldi, quali sono le principali criticità?
"Questo progetto, se realizzato, sarà per secoli uno sfregio al paesaggio urbano storico della città rappresentato dalla prospettiva architettonica dei Portici Ercolani. Lo stile architettonico del manufatto è più adatto per un contesto urbano moderno o per un’autostrada: avremo un arco sopraelevato di due metri rispetto agli argini, con tortuose e ingombranti rampe, con una pendenza che costituirà una barriera architettonica".
Lo slogan di chi si oppone al progetto è ‘un altro ponte è possibile’, quali alternative?
"Una soluzione era già prevista nei primi progetti che l’Anas ha presentato alla struttura Commissariale: non un ponte sopraelevato ma a raso dotato di martinetti che sollevano il ponte prima dell’arrivo della piena. Oppure si può lavorare, come si sta facendo in Emilia Romagna, attenendosi al Piano approvato dal Commissario Straordinario di Governo che prevede l’immediato impegno a ridurre il rischio idrogeologo e ponti provvisori".
Cosa vi aspettate dal Consiglio Grande?
"Di fronte a problematiche che toccano la sicurezza, l’immagine e la storia della città, è necessario un ampio confronto di idee e un approccio multidisciplinare e fino adesso non c’è stato. Riteniamo sia possibile e doveroso garantire sia la sicurezza del centro attraverso la mitigazione del rischio idrogeologico delle Valli del Misa e del Nevola".
Si può pensare a una Senigallia senza ponte Garibaldi?
"Assolutamente no. Ma tutto va ponderato e fatto con criterio".
Per quanto riguarda il ponte degli Angeli, quali soluzioni sono possibili?
"Proporre, ’un concorso di idee’ è una presa in giro. Dove mai si troverà lo spazio per garantire il franco idraulico per il ponte degli Angeli? Le portate superiori ai circa 300 mc./s. transiteranno senza problema alcuno sotto il nuovo ponte ’brugola’ ma il deflusso di questa ‘portata’ sarà rigurgitato dai ponti successivi posti a valle, provocando l’esondazione che avverrà a monte dell’ex 2 Giugno, se questo ci sarà, altrimenti sarà il ponte ’Perilli’ sulla statale a rigurgitare e far stramazzare la piena. Il vero intervento è la mitigazione del rischio idraulico della città".