Il Ponte Garibaldi continua a dividere la città di Senigallia, con una conferenza di servizi prevista per giovedì per l’approvazione del progetto. "Ho depositato in commissione ambiente, territorio e lavori Pubblici un’interrogazione urgente rivolta al ministro Salvini per chiedere che il progetto del nuovo Ponte Garibaldi rispetti il contesto storico e architettonico della città di Senigallia, preservandone l’immagine e l’equilibrio paesaggistico, e per sollecitare un confronto pubblico capace di coinvolgere direttamente tutta la cittadinanza, esperti e le autorità di tutela", spiega il deputato marchigiano Augusto Curti (Pd).
Le associazioni Italia Nostra (sezione di Senigallia), Gruppo Società Ambiente (Gsa), Associazione Confluenze – Cultura, Ambiente e Società, Archeoclub d’Italia (Sezione di Senigallia) e Amici della foce del Cesano, insieme al Pd, hanno avviato una raccolta firme online e attraverso banchetti, arrivata a quota novemila. Quello sui ponti è un dibattito che ogni giorno infiamma anche i social dove piovono critiche, ma ci sono anche tanti utenti che sperano che il ponte sia realizzato a breve per restituire un collegamento alla città.
"Il progetto prevede un ponte sopraelevato ad arco, accompagnato da rampe di accesso di dimensioni significative, inserendosi in modo dissonante nel contesto del centro storico della città: le caratteristiche strutturali e dimensionali del nuovo ponte risultano fuori scala rispetto al patrimonio storico-architettonico circostante", aggiunge Curti.
Il progetto è stato sviluppato da Anas secondo le indicazioni del vice commissario Stefano Babini, in conformità col decreto del ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 17 gennaio 2018, che stabilisce le norme tecniche per le costruzioni delle strutture, tra cui anche quelle relative ai ponti stradali che sormontano corsi d’acqua. Standard di sicurezza garantiti per il ponte Garibaldi, ma si guarda con un occhio anche al ponte degli Angeli, finito nel mirino della Procura proprio per il mancato rispetto del decreto del 2018 che prevede un franco idraulico di 1,5 metri sopra il livello di piena.
Ma l’opposizione non ci sta, venerdì è in programma alle 17.30 all’auditorium San Rocco un incontro. "Assieme all’arch. Alberto Bacchiocchi e all’ing. Mauro Rognoli saranno approfondite tutte le questioni relative alle problematiche che presentano i ponti e le piene del Misa nel tratto urbano di Senigallia, il falso problema del ’franco idraulico’, le ipotesi percorribile di un progetto alternativo di ponte più funzionale, adeguato e coerente con storia e la bellezza della nostra città".