Sarà il tenente colonnello Marco Ivano Caglioti il nuovo comandante della polizia locale di Ancona. Ieri mattina il sindaco, Daniele Silvetti, ha firmato il decreto di nomina dopo una lunga analisi in giunta sulla necessità di scegliere il profilo giusto. Alla fine, dopo le varie fasi concorsuali, è stata scelta la linea interna invece della soluzione in arrivo dal territorio o addirittura da fuori regione. Al di là della cinquina di nomi arrivati sul tavolo di Silvetti e del suo vice Giovanni Zinni, assessore con delega proprio alla polizia locale, dopo il lavoro della Commissione tecnica, la sfida reale alla fine è stata tra Caglioti, Ernesto Grippo, attuale comandante di Roseto degli Abruzzi, e il capo dei vigili di Porto Recanati, Sirio Vignoni. Più defilate le candidature di Roberto Benigni e Luciano Loccioni, rispettivamente comandanti a Numana e Falconara.
Il colonnello Caglioti è stato l’unico dei dipendenti interni del comando dorico (con lui l’attuale facente funzione Luca Martelli, Daniela Polenta e Mimmo Maggio) a superare la prima fase, ossia la scrematura tra le 37 domande pervenute in Comune (ridotte poi a 24, tanti sono stati i candidati ammessi ai colloqui in Commissione). Tra gli ammessi, la Commissione aveva individuato una rosa di cinque nomi da presentare al sindaco per la scelta del nuovo vertice di via dell’Artigianato. Una scelta ponderata, forse troppo sotto il profilo dei tempi da parte della giunta che il 30 maggio scorso di fatto allontanava l’ex comandante Rovaldi. Si pensava che nel giro di un mese il successore della generale sarebbe stato presentato alla stampa e invece si è arrivati fino a ieri, 127 giorni dopo l’investitura ufficiale della fascia di sindaco per Silvetti. Il primo cittadino ha preferito prendersi più tempo per arrivare a una scelta condivisa all’interno della sua maggioranza. Tanti i pareri da mettere d’accordo e le ingerenze esterne. Alla fine la fumata bianca è arrivata.
A 61 anni e dopo una lunga carriera dentro il comando dei vigili di Ancona, per Marco Caglioti il giusto premio a un ufficiale che nell’ultimo ventennio ha visto le sue candidature a comandante svanire, prima a favore di Tiziano Fulgi, poi di Massimo Fioranelli e infine di Liliana Rovaldi. Nonostante il suo grado, il suo curriculum e i risultati ottenuti sul terreno, in particolare alla guida della sezione di Polizia giudiziaria del Corpo, il suo momento è arrivato soltanto ieri quando ha ufficialmente ricevuto l’incarico dalle mani del sindaco.
Gli ultimi anni sono stati difficili per Caglioti, titolare dell’inchiesta ‘Ghost Jobs’ (le perquisizioni scattate a Palazzo del Popolo nel novembre del 2019), sulla corruzione all’interno del Comune che ha portato alla sola condanna di un geometra, ma in grado di rappresentare un vero e proprio terremoto tra appalti e tangenti. Proprio da quell’inchiesta i rapporti con l’allora amministrazione Mancinelli e con la direzione del Corpo della polizia locale sono iniziati a peggiorare fino allo smantellamento della struttura di Polizia giudiziaria e a una serie di provvedimenti disciplinari che di fatto mettevano all’angolo il tenente colonnello Caglioti.