"Nelle Marche solo 50 ispettori: uno per 2.700 aziende e uno per 9.700 lavoratori: così non va, la Regione faccia di più. Siamo stanchi delle ipocrisie sulla pelle dei lavoratori. Senza un reale rafforzamento dei servizi di controllo, la Regione si rende responsabile del massacro che, nelle Marche, continua inesorabilmente ad avvenire. Chiediamo alla giunta Acquaroli di passare dalle parole ai fatti". Il duro commento è del segretario generale della Cgil Marche, Giuseppe Santarelli, all’indomani di una drammatica serie di incidenti mortali sul lavoro. Oltre ai cinque addetti travolti dal treno a Brandizzo, in Piemonte, non va dimenticata la morte dell’imprenditore anconetano alla Baraccola dell’altro giorno: "La sicurezza non può essere archiviata come un fatto mediatico _ aggiunge Loredana Longhin della segreteria regionale Cgil _. Bisognerebbe evitare di chiamare le morti sul lavoro morti bianche perché in realtà non c’è nulla di bianco; ci sono, invece, responsabilità ben chiare e definite". Nel periodo gennaioluglio, il dato degli infortuni è diminuito del 18% rispetto allo stesso periodo del 2022. Il calo, tuttavia, è stato determinato dagli infortuni da Covid. Contestualmente crescono le malattie professionali del 18% rispetto allo stesso periodo del 2022. Nelle Marche, da oltre 10 anni, la situazione non è cambiata. Gli infortuni oscillano sempre tra i 18 e i 20mila l’anno, eccetto gli anni della pandemia. Solo nelle Marche gli infortuni mortali negli ultimi 10 anni sono stati 376.
Cronaca"Pochi ispettori I morti sul lavoro non sono fatalità"