Claudio
Molinelli*
Ultimamente si sta dibattendo sull’eccesso di presenze nella Riviera del Conero di quest’estate ed in particolare della pressione turistica senza precedenti che si è avuta a Portonovo e Mezzavalle, che ha causato forti disagi alle persone e danni all’ambiente. Eppure mai come quest’anno, subito dopo l’uscita dal periodo di "lockdown", avevamo visto un’acqua tanto pulita ed una presenza significativa di pesci e vita marina (spesso i delfini persino in porto ad Ancona, razze, aguglie imperiali vicino allo scoglio della Vela), una meraviglia che purtroppo è durata molto poco per via di una presenza eccessiva di persone e di barche che tra luglio, agosto e fino a metà settembre hanno letteralmente preso d’assalto la Riviera del Conero. L’acqua azzurra e cristallina si è rapidamente trasformata in una cloaca con presenza di chiazze d’olio, puzza di carburante. Sono decine le segnalazioni che ci arrivano dai frequentatori, che ci segnalano di aver scritto anche al Comune. Tutti ci auguriamo che un’estate come questa non si ripeta, ma occorre considerare che le presenze al Conero sono andate crescendo costantemente negli ultimi 20 anni, sicuramente a vantaggio delle attività economiche, ma a danno dell’ambiente e dei cittadini che si sono sentiti defraudati della possibilità di godere del loro mare e delle loro spiagge. Il goffo tentativo del Comune di Ancona di limitare gli accessi tramite una App è stato un totale insuccesso. I controlli in terra ed in mare sono mancati completamente. A parte le migliaia di multe rilevate alle auto in sosta e che sicuramente costituiscono un’entrata significativa per l’amministrazione comunale, sono stati assenti. La soluzione di raddoppiare i parcheggi a monte è totalmente in contrasto con la tutela e con il contenimento delle presenze. I problemi veri restano irrisolti.
* presidente comitato Mezzavalle Libera