Ancona, 19 novembre 2023 – La sanità pubblica e le liste d’attesa, la vera piaga del presente che rischia di andare un suppurazione col passare del tempo. L’ultima storia che abbiamo raccolto ha dell’incredibile e racconta di una situazione sanitaria territoriale ormai essa stessa malata. Una sanità parallela fatta di sistemi alternativi poco chiari, della serie ‘si salvi chi può’. Una vicenda in cui emerge l’uso dei ‘pizzini’, un concerto legato al malaffare e alla criminalità organizzata.
È la stessa protagonista della storia a raccontare cosa le è accaduto: "Sono una residente della provincia di Ancona e vorrei segnalare un paio di episodi che trovo, a mio avviso, vergognosi - racconta la donna che preferisce mantenere l’anonimato -. Tempo fa ho avuto necessità di fare una visita ginecologica con una certa urgenza e infatti il mio dottore mi ha prescritto una impegnativa con priorità di 10 giorni. Con questa impegnativa ho provato più volte a prenotare, sia telefonicamente, che di persona agli sportelli del Cup (Centro Unico di Prenotazione, gestito dalla Regione, ndr.), ma le risposte che ho ottenuto sono sempre state le stesse: le prime disponibilità, pur con priorità di 10 giorni, in zone vicine a dove risiedo, sono tutte non prima di febbraio del 2024. Ovviamente non ho accettato, avendo io un problema abbastanza importante, non posso certo aspettare così a lungo e anche se gli operatori mi hanno assicurato che prenotando una data qualsiasi, poi dovrei essere ricontattata per anticipare la visita nei tempi previsti dalla ricetta. Non mi sono fidata e non mi fido, perché in passato questa cosa, almeno a me, non mi è mai successa. Mi ero quasi rassegnata a una visita a pagamento, poi parlando con una mia amica sono venuta a sapere che lei la visita ginecologica l’ha sempre prenotata a Falconara, telefonando direttamente all’ambulatorio, senza passare dal Cup. Lei, inoltre, mi ha passato un vero e proprio ‘pizzino’ con un numero di telefono delle ostetriche e un orario in cui poter telefonare. Così ho seguito il suo suggerimento e in effetti ho ottenuto l’appuntamento. Mi è stato poi raccontato da un conoscente che una cosa simile gli è capitata pure per una visita otorinolaringoiatria, a pagamento, perché anche a pagamento, tramite Cup non aveva trovato posto con il medico da lui scelto. Ora io mi domando come sia possibile che al Cup certe visite non siano prenotabili, ma se hai le conoscenze giuste, trovi le porte aperte. Penso che questo tipo di situazione sia gravemente discriminante e perciò ho ritenuto giusto segnalare la cosa e raccontarvela".