Sarebbe dovuta essere una giornata di nuove trattative quella di ieri per tentare di trovare in extremis l’accordo tanto agognato per non far cadere il governo cittadino osimano. Di mattina il sindaco Francesco Pirani aveva di nuovo pronunciato la frase fatidica, "Mi dimetto", prima di ogni altro incontro con i latiniani in programma in giornata. Poi ha preso parte in Sala Vivarini alla presentazione dell’anno accademico dell’Accademia d’arte lirica senza accennare tentennamenti. Ci sarebbe dovuto essere un summit nel pomeriggio con i capogruppo consiliari ma all’ultimo Sandro Antonelli, insolitamente, ha comunicato un impegno improrogabile ed è saltato tutto.
Oggi è l’ultimo giorno, così come il sindaco ha detto lunedì sera dopo il Consiglio nefasto, per decidere se restare al timone della città o meno. L’aria resta nera, nessun accordo sarebbe stato raggiunto, anzi. Trapela oltretutto che nel contempo Antonelli avrebbe aderito a Base popolare, il movimento politico di cui l’osimano Raimondo Orsetti è segretario regionale, un fatto che a livello politico non passa inosservato. Oggetto del dibattere e del contendere resta la richiesta del leader delle Liste civiche Dino Latini che riguarda sempre la sottoscrizione dell’accordo di inizio settembre per cui Pirani e Antonelli dovrebbero prendere atto di aver sbagliato alcune scelte (di programma e composizione della squadra), di porre al centro dell’azione amministrativa le Liste civiche storiche decisive per portare il sindaco al ballottaggio con le loro 6 liste e poi considerare il ruolo delle minoranze nei cda delle partecipate.
Un documento che secondo piraniani e antonelliani stravolgerebbe troppo la squadra di governo e porrebbe Latini al vertice. La decisione delle dimissioni quindi è congelata ma per poco e potrebbe arrivare anche domani, giorno ultimo in cui tra l’altro è attesa la sentenza del Tar sul decreto regio. Ormai da parte restano l’idea del gruppo unico civico di maggioranza dal quale i consiglieri Stefano Pesaresi e Francesco Sallustio (antonelliani) si sono chiamati già fuori, così come l’assegnazione delle poltrone nei cda di Astea.
Il centrosinistra unito intanto incalza: "Non ci sono più scusanti, riunioni in extremis, accordi sotto e sopra il banco che possano giustificare un danno così importante per la nostra città, ferma da mesi e senza la prospettiva di sbloccarsi. Ci chiediamo con quale misero accordo si possa risolvere una situazione così degradata in 48 ore se in oltre 120 giorni gli unici passi fatti sono stati indietro. Questa esperienza per Osimo deve terminare. Con la giornata di lunedì è stato certificata l’impossibilità totale di amministrare per Pirani ed è ora che questa pagina si concluda per il bene di tutti gli osimani".
Silvia Santini