
Veronica (nome di fantasia) quando fu operata ad appena due mesi. Ora ha 14 anni e fa sport
Ancona, 1 agosto 2023 – "Mia figlia, affetta da malformazione del piede torto, è tornata a camminare grazie ai medici. Per questo la mia associazione ha deciso di donare 15mila euro alla fondazione Salesi di Ancona per l’acquisto di un ecografo di ultima generazione per la diagnosi precoce di malformazioni congenite scheletriche". Federica Cantori presiede l’associazione ‘Piede torto in movimento’ di Porto Sant’Elpidio ed è una madre che è tornata a sorridere da quando alla figlia è arrivato il verdetto della guarigione. Veronica (nome di fantasia, ndr) oggi ha 14 anni.
"Ho saputo che era affetta da questa malformazione grazie ad un’ecografia morfologica, quando ero ancora incinta di lei. Il dottor Alessandro Cecchi, che mi seguiva allora e che già a quei tempi era un’eccellenza della medicina, ha visto che la bimba aveva i piedi torti. Dai referti si vedevano gli alluci dei piedi poggiare sulla zona dello stinco. La parte finale degli arti inferiori tendeva a chiudersi e a ripiegare su sé stessa. Così, senza aspettare altro tempo, tra il quarto e il quinto mese di gravidanza, ho iniziato ad informarmi, consultando diversi medici e girando parecchi ospedali. Mi venivano proposte svariate metodologie, ma alla fine abbiamo optato per il metodo Ponseti, il meno invasivo, che talvolta non prevede alcun altro intervento dopo".
Veronica ha dunque iniziato ad indossare delle gessature settimanali che "dovevano essere cambiate periodicamente". La bimba ha iniziato il suo percorso di cura a soli 15 giorni di vita, poi ha affrontato un intervento chirurgico a 2 mesi, per allungare il tendine d’Achille. Ora, a 14 anni compiuti, pratica pugilato, dopo una parentesi da ballerina, e corre felice. Riccardo, 10 anni, condivide con Veronica una storia (quasi) analoga. Anche lui è tornato a vivere spensierato dopo i trattamenti al piede torto. Da ex paziente dell’ospedaletto Salesi, dice che per lui "è molto bello che un’associazione possa aiutare altri bambini che hanno la malformazione che ho avuto. Da piccolo, mi dicevano che lanciavo la palla storta mentre giocavo a calcio". Accanto a lui, sua madre, Lolita Achilli: "Oggi Riccardo non ha più problemi e oltre a giocare a calcio pratica le arti marziali".
"La diagnosi precoce è fondamentale – spiega il professor Antonio Pompilio Gigante, direttore della Clinica di ortopedia adulta e pediatrica dell’azienda ospedaliero universitaria delle Marche – L’obiettivo è approntare una terapia sin dai primi giorni di vita del neonato, riducendo il ricorso alla chirurgia". L’ecografo da 15mila euro verrà impiegato nel reparto pediatrico, non solo per il piede torto, ma anche per la displasia congenita dell’anca e per le patologie ortopediche sportive.