Accampati in pieno centro, choc in piazza Stamira. È quanto sta accadendo ormai da giorni, nella piazzetta che si trova a metà tra piazza Pertini e Corso Stamira. Residenti e abitanti hanno persino scattato delle foto, esasperati – dicono – da una situazione che "va avanti ormai da troppo tempo". Il Carlino è sceso in strada per provare a documentare il tutto e ascoltare la gente, che però parla a mezza bocca: "Bravi, fate le foto – ci dice una donna, che abita a pochi metri – Non se ne può più, questa è diventata terra di nessuno e siamo solo dietro Corso Garibaldi. Dalla politica solo promesse – s’infervora – Non dovevano rimettere a posto il baracchino all’angolo con via Palestro?".
E pensare che a dire il vero, nei mesi scorsi, era stato fatto tanto dalla nuova giunta. Nel senso che a dicembre la piazzetta si era trasformata in un magico luogo di ritrovo per i bambini di Ancona, che andavano a visitare il villaggio dei folletti e quello degli artigiani del presepe vivente. Insomma, finalmente, quello spazio era stato restituito in pompa magna alla città. Ma in dodici mesi, solo in due – effettivamente – ha respirato. Per il resto dell’anno, continua purtroppo ad essere il ritrovo di ubriachi e sbandati. I barboni dormono là e si risvegliano al mattino presto su un letto di cartoni, alle prime luci dell’alba, facendo i bisogni dove capita, come spiega un dipendente di un’associazione la cui sede si trova proprio in Corso Stamira (ma che preferisce l’anonimato, ndr): "C’è in particolare una donna, tra quel gruppo di sbandati, un’italiana, che è quasi sempre alterata e che urina e defeca dietro i cassonetti – evidenzia l’uomo – L’ho vista abbassarsi i pantaloni in pieno giorno e poi tirarsi su una volta finito. È inconcepibile vedere una scena del genere in pieno centro", tuona. Insomma, bene il taglio del verde, lo sfalcio dell’erba e la pulizia della piazzetta, ma il decoro pare ancora fortemente compromesso. Ed evidentemente, come riportano alcuni negozianti, c’è molto da fare. Non solo italiani, dicevamo. La maggior parte di quei ragazzi, tutti fra i 30 e i 40 anni, sarebbe di origine asiatica, a giudicare dalla carnagione olivastra. Forse pakistani. Proprio come gli accampati del Passetto, che spesso si ritrovano a vagabondare per le vie e i vicoli del capoluogo in attesa che vengano evase le loro richieste di protezione internazionale. Negli anni scorsi, i richiedenti asilo avevano preso d’assalto persino il parchetto di via Marini, dietro il Savoia Benincasa e a pochi passi dagli uffici della questura. Ora, per fortuna l’emergenza è rientrata. Ma solo in apparenza. Perché i bivacchi si sono spostati in centro. Neppure in piazza Cavour va meglio, con i clochard che si stendono a tarda sera sulle panchine con il loro brik di vino a terra. Idem in piazza Roma, dove gli ambulanti, ad esempio, aprono gli stand al mattino presto "fra l’odore nauseabondo di urina e facce poco raccomandabili in giro".
Nicolò Moricci