MARINA VERDENELLI
Cronaca

Malore fatale in barca: pescatore crolla e muore davanti ai colleghi in mare aperto

Gueye Babacar era sul mo topesca Gigante per il quale lavorava da 9 anni Lanciato l’sos a nove miglia, peschereccio raggiunto dalla guardia costiera

La guardia costiera in porto dove ieri mattina si è tentato di fare il possibile per far riprendere il battito  al pescatore senegalese

La guardia costiera in porto dove ieri mattina si è tentato di fare il possibile per far riprendere il battito al pescatore senegalese

Ancona, 25 luglio 2023 – Stavano ridendo e scherzando, come tante mattine in mare, dove la barca per chi fa il duro lavoro del pescatore è una seconda casa e i colleghi sono degli amici con cui si condivide tutto. Tra quelle risate Gueye Babacar, 57 anni, senegalese, si è accorto che le gambe non lo reggevano più. Ha cercato appigli nella barca ma poi è crollato a terra come un sasso. Non è riuscito nemmeno a gridare aiuto o a dire che si stava sentendo male. L’equipaggio che era con lui lo ha visto spegnersi improvvisamente. Il comandante della Motopesca Gigante, l’imbarcazione in cui lavorava da nove anni, ha lanciato subito la richiesta di aiuto alla Capitaneria di Porto che ha attivato il protocollo di sicurezza previsto per questi casi. Erano le 7.30. L’imbarcazione, che appartiene alla marineria anconetana, era a nove miglia dalla terra, più di 17 chilometri di distanza. Dal porto dorico era partita attorno alle 4, una battuta di pesca a volo, pesce azzurro. Il peschereccio avrebbe impiegato troppo tempo per il rientro così è partita una motovedetta della Capitaneria che si appoggia al Cirm, il centro internazionale radimedico, specifico per interventi in mare di marittimi che si sentono male e necessitano di cure mediche perché segue la procedura e le manovre da fare. Arrivati al peschereccio il personale della Capitaneria ha eseguito le procedure salvavita per il pescatore già in condizioni critiche. Il cuore infatti non riprendeva a battere ed è stato massaggiato fino all’arrivo alla banchina numero 1, al porto, dove era pronta l’automedica del 118 con il defibrillatore e una ambulanza della Croce Gialla. Per il 57enne però ma non c’era più nulla da fare. A stroncarlo sarebbe stato un infarto. La salma è stata portata all’obitorio di Torrette. E’ sotto sequestro giudiziario. La procura avrebbe già chiesto l’autopsia per definire le cause della morte. Per l’equipaggio del peschereccio è stato uno choc vedere morire così il collega. Babacar era residente a Rimini, dove ieri è stato rintracciato un fratello, ma Ancona era una seconda casa per lui. Il fratello era il parente più vicino in Italia. Il resto dei familiari è in Senegal. Tra le imbarcazioni della marineria ieri si è poi diffusa la notizia della tragedia. Il pescatore era conosciuto nell’ambiente come anche la Motopesca Gigante, una delle famiglie più storiche della città, che lavora con il pesce fresco e fa ancora questo mestiere. I colleghi hanno manifestato loro cordoglio per la perdita.