ANDREA MASSARO
Cronaca

Perseguitato dai bulli. Si uccide a quindici anni con la pistola del padre

Il ragazzo è sparito da casa nella notte tra domenica e ieri, poi la tragedia. I genitori hanno denunciato alcuni compagni, inchiesta per istigazione al suicidio. L’allarme nelle scuole: si temeva che il giovane armato facesse una strage.

Perseguitato dai bulli. Si uccide a quindici anni con la pistola del padre

La polizia locale sul luogo del ritrovamento del cadavere del 15enne

SENIGALLIA (Ancona)

Leonardo era un ragazzo riservato. Quindici anni, adolescenza pura. Si è tolto la vita nel fiore dei suoi anni. Un colpo di pistola per gridare al mondo la sua rabbia contro quattro, cinque bulletti della sua classe in un istituto della provincia di Ancona. Gli avrebbero detto di tutto: offese personali, gravi. Tanto che il ragazzo, venerdì mattina aveva confidato al papà, vigile urbano in servizio a Senigallia, di non voler più andare a scuola. Il suo male interiore, evidentemente, era già esploso. Il papà lo ha rassicurato: "Ci parlo io con il dirigente, sta tranquillo". Passa il sabato. Poi la domenica. La cena con il papà, nella loro casa a due piani nell’Anconetano. Finisce di mangiare: "Vado giù, gioco un po’ con la Play". Il padre si attarda qualche minuto.

Il tempo necessario per Leonardo per fare ciò che nessuno avrebbe mai immaginato. Prende il mazzo di chiavi tra cui quella dell’armadio che custodisce la cassetta di sicurezza all’interno della quale il papà ripone la pistola d’ordinanza. Poi scappa. Il padre scende e lo chiama, ripetutamente. Leonardo non c’è più. Il papà si accorge subito che l’arma è sparita. Chiama l’ex moglie: i due sono separati da tempo, ma vanno d’accordo. Insieme hanno accudito e protetto sempre Leonardo. Insieme sarebbero andati dai carabinieri per denunciare l’atto di bullismo che aveva colpito il ragazzo: "Non hanno fatto a tempo", dichiarerà l’avvocato della famiglia, l’avvocato Pia Perrucci di Pesaro. Una lotta sul filo della vita, su cui Leonardo C. ha viaggiato fino all’altra notte, quando verosimilmente non ha fatto molta strada con la pistola in tasca.

Si sarebbe diretto quasi subito verso un casolare abbandonato a due chilometri in linea d’aria dalla sua abitazione. E qui il colpo d’arma da fuoco avrebbe squarciato la notte, lontana da occhi e orecchi. Ma intanto tutti lo stavano cercando. Il papà, la mamma, familiari e amici, conoscenti, la gente del paese. Poi l’allarme immediato alle forze dell’ordine e ai vigili del fuoco che hanno iniziato a scandagliare alla luce delle fotoelettriche campi, sentieri. Di Leonardo nessuna traccia. Ieri mattina, quando il sole era già alto, il drone utilizzato dai carabinieri ha localizzato Leonardo davanti a un casolare. Il suo cellulare, quello che il padre aveva disperatamente tentato di chiamare senza avere risposta, era spento. Il 15enne è stato trovato morto. Ma nel frattempo Senigallia era stata messa in guardia dal pericolo di un ragazzo che girava armato e che nessuno sapeva cosa potesse realmente fare.

È stato chiesto a tutte le scuole della città di non far uscire all’aperto i ragazzi nonostante la bella giornata di sole. Al campus di Senigallia, dove c’è la scuola che Leonardo frequentava, pattuglie dei carabinieri e della polizia hanno presidiato fino a quando non è venuta a galla la macabra scoperta. Alla notizia della morte di Leonardo lo choc è stato totale. "Era un bravo ragazzo, timido, riservato" hanno detto i genitori per bocca del loro avvocato. Le indagini dei carabinieri sono iniziate a pieno ritmo. La Procura di Ancona ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, anche sulla scorta della denuncia sporta durante la notte dalla famiglia per gli atti di bullismo che Leonardo sarebbe stato costretto a subire in particolar modo nell’ultima settimana. Nomi e cognomi fatti nella denuncia. Ora tutto andrà verificato.

Si scandaglia anche l’anima del suo telefono a caccia di messaggi nelle chat e nel web. Si cerca un perché a questa tragedia. L’autopsia di oggi servirà a chiarire quando Leonardo si è sparato e come. Ma non perché.