
Performance multimediali, festival e nuovo album: il 2023 di Tarsi
Non sono molti gli artisti nostrani a vocazione autenticamente internazionale. Di sicuro tra questi c’è il senigalliese Paolo Tarsi, musicista a tutto tondo che nelle sue molteplici vesti (compositore e pianista, innanzitutto, ma anche curatore di eventi, firma per importanti riviste, scrittore) lega il proprio nome a progetti di grande qualità e originalità. Il suo 2023 inizierà ad Amsterdam, il 13 gennaio.
Tarsi, come nasce questa sua trasferta olandese?
"Prima del Covid dovevo fare una serie di concerti in Europa, tra cui uno ad Amsterdam. La pandemia ha fatto rinviare tutto. Quello del 13 però non è il concerto previsto. Gli organizzatori mi hanno coinvolto in un altro evento che si terrà alla Galleria d’arte 4Bid, dove si svolgono spesso performance multimediali".
Anche la sua lo sarà?
"Sì. I brani dei miei ultimi due dischi, ‘I Can’t Breathe’ e ‘A Perfect Cut in the Vacuum’, saranno accompagnati dai visual dell’artista genovese Roberto Rossini. Nel mio percorso spesso l’elemento musicale è stato in simbiosi con quello visivo. Ai due dischi hanno collaborato musicisti come Eberhard Kranemann e Fernando Abrantes dei Kraftwerk, Hoshiko Yamane e Steve Schroyder dei Tangerine Dream, e altri di King Crimson, Tuxedomoon, Afterhours, Area, Caravan, Henry Cow...".
Il nome di Abrantes ci porta a un altro progetto.
"Sì, è il festival ‘Algebra delle lampade’, che si svolgerà a Pesaro il 15 e 16 aprile, di cui sono direttore artistico. Saranno tre concerti: uno di Abrantes, in esclusiva, uno della violinista dei Tangerine Dream Hoshiko Yamane e uno di Eugene, il cui ultimo ha riscosso uno straordinario successo di critica. C’è poi la masterclass di Steve Lyon, che è stato tra l’altro produttore di Depeche Mode e Cure, e ingegnere del suono di Paul McCartney. Un’occasione imperdibile per i nostri giovani musicisti".
E poi dovrebbe uscire il suo nuovo album, vero?
"Lo sto registrando. Potrebbe uscire verso la metà dell’anno, o poco dopo. Lo stile sarà diverso dal solito. Finora ho fatto soprattutto musica sperimentale e strumentale. Nel nuovo album ci saranno solo canzoni, in inglese, ognuna affidata a un cantante diverso. Lo stile? Un electropop che può avere come riferimenti Depeche Mode e Simple Minds, e la new wave".
Raimondo Montesi