
Riccardo Allegrini, di Chiaravalle, avrebbe compiuto 40 anni due giorni dopo il tragico incidente
Ancona, 1 aprile 2025 – Investita da uno scooter due anni fa andrà a processo per omicidio stradale. Il rinvio a giudizio per una 33enne di origine dominicana, era il pedone nell’incidente, è stato deciso ieri dalla giudice Francesca De Palma, durante l’udienza preliminare che si è tenuta al tribunale dorico. Per lei si aprirà il processo il prossimo 7 ottobre. La donna, che abita a Monsano, è la vicina di casa del centauro che il 7 marzo del 2023 è morto dopo aver tentato invano di non urtarla per finire poi contro un palo della segnaletica stradale e un albero. A perdere la vita era stato Riccardo Allegrini, operaio in una azienda metalmeccanica, di Chiaravalle. Due giorni dopo l’uomo avrebbe compiuto 40 anni.
Il giorno della tragedia stava tornando a casa, a Monsano, proprio come la vicina di casa. Erano quasi le 19 lungo via Sant’Antonio, uno scorciatoia di campagna che collega Jesi con Monsano, già buia a quell’ora. Allegrini era in sella ad uno scooterone Yamaha 500 e la 33enne era a piedi a bordo strada. Tutti e due procedevano nella stessa direzione, verso Chiaravalle, per arrivare in zona Santa Maria dove abitavano nella stessa palazzina. Stando alla Procura la donna avrebbe violato le norme della circolazione stradale perché in orario notturno percorreva la strada extraurbana sul versante di destra, con indumenti non ad alta visibilità e avrebbe attraversato la carreggiata senza curarsi del mezzo a due ruote che stava sopraggiungendo e che aveva la precedenza. Lo scooterista avrebbe dunque sterzato a destra nel tentativo di evitarla finendo però prima contro un palo e poi contro il tronco di una pianta ed infine, di rimbalzo, contro il pedone stesso che riportò diverse fratture e una prognosi di 30 giorni.
Una ricostruzione non attinente stando alla versione del pedone, difeso dall’avvocato Marco Chiarugi, perché non ci sarebbe stato nessun attraversamento. La donna sarebbe stata sul ciglio erboso della strada e non ci sono testimoni diretti dell’incidente. Allegrini, che guidava senza patente perché gli era scaduta nel 2017 e ritirata nel 2018 (con la revisione del mezzo scaduta), era morto sul colpo lasciando due figli piccoli e la moglie Michela. I familiari della vittima si sono costituiti parte civile con gli avvocati Maurizio Barbieri e Davide Toccaceli e chiedono un risarcimento danni che supera il milione di euro.
La 33enne aveva riportato una lesione al collo e un braccio rotto. Era stata portata in ospedale con una ambulanza dove poi è rimasta ricoverata con una prognosi di 30 giorni. Per i danni subiti la dominicana è stata risarcita dall’assicurazione del mezzo. Quella sera la moglie di Allegrini, non vedendo rincasare il marito, si era preoccupata e si era avviata lungo la strada vedendo i lampeggianti dei soccorsi e apprendendo lì della tragedia.