
Si trovano ovunque. Sui muri dei palazzi, pubblici e privati, sui monumenti, sugli arredi urbani, perfino sui cassonetti dell’immondizia. Non c’è angolo della città in cui scritte, disegni e scarabocchi vari non si mostrino in tutta la loro bruttezza. Una piaga che non risparmia niente e nessuno, e che ha il suo simbolo nel Monumento ai Caduti del Passetto. Il luogo è frequentatissimo, anche dagli studenti che ‘bigiano’ la scuola, e il candore delle sue superfici rappresenta evidentemente un richiamo irresistibile per i vandali dal pennarello facile. Le scritte qui ci sono sempre. Tra quelle recenti ne spicca una in rosso, sul lato dell’altare che dà su via Trieste. Anche una colonna ha uno ‘sfregio’ rosso. Abitualmente il colore preferito è il nero, come è facile intuire.
Da tempo nella zona sono in funzione le telecamere di sorveglianza. Ormai lo sanno tutti. Ma c’è un’altra cosa che sanno tutti: nessuno è mai stato ‘beccato’, e punito come si dovrebbe in simili casi. I responsabili di questo gesto di rara inciviltà, oltre che di estrema stupidità, la fanno sempre franca. L’assessore Stefano Foresi, che si occupa di partecipazione democratica, manutenzioni, protezione civile, traffico, mobilità e parcheggi, svela finalmente il motivo. "Il problema è che le telecamere riprendono per intero il monumento, ma il punto in cui si trova l’altare è nascosto. E’ l’unico punto non inquadrato dalle telecamere. Per questo motivo abbiamo deciso di metterne una lì, in alto, che lo riprenda".
Una bella notizia, che dovrà essere diffusa nel modo più capillare possibile, in modo da costituire un deterrente per gli aspiranti imbrattatori. Foresi di belle notizie ne dà perfino un’altra. E’ lui stesso a raccontare che "un’agenzia che si occupa di pulizie toglierà le attuali scritte con un nuovo prodotto, che vuol far conoscere. E questo lo farà a titolo gratuito. Naturalmente tutto sarà svolto d’intesa con la Sovrintendenza". Sì, perché a differenza di quanto sembrano pensare i vandali di cui sopra il Monumento, come è spesso chiamato dagli anconetani, è un bene tutelato per il suo valore storico e architettonico, oltre che civile, visto il motivo per cui è stato costruito. Non a caso qui si celebrano le più importanti ricorrenze nazionali, come la Festa delle Forze Armate (4 novembre), la Festa della Repubblica (2 giugno) e quella della Liberazione (25 aprile).
E il resto della città? Le telecamere non mancano, ma la domanda che a volte ci si pone è: servono al loro scopo? Per Foresi la risposta è positiva: "Abbiamo superato le 200 richieste di visione dei filmati da parte delle forze dell’ordine. Questo dimostra la loro utilità. Ci sono telecamere in luoghi come il Passetto, appunto, piazza Roma, le Muse, la stazione... Tutte operative ventiquattro ore su ventiquattro, collegate con la centrale operativa dei vigili urbani".
L’assessore sgombera anche il dubbio che funzionino tutte davvero, e che non siano come certi autovelox, che non sempre sono ‘operativi’. "Le telecamere funzionano tutte", ribadisce Foresi. La speranza è che sia così anche per la nuova telecamera al Passetto. Potrebbe accadere finalmente il miracolo: non vedere più il Monumento imbrattato di scritte, ‘firme’ e disegnini. Sarebbe una bella vittoria, dopo una ‘guerra’ che dura da decenni.
r. m.