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Jacopo Veneziani in scena
E’ Jacopo Veneziani a inaugurare il trittico di proposte della stagione del Teatro Spontini di Maiolati, nata dalla collaborazione tra Fondazione Pergolesi Spontini, Comune e Amat. Stasera (ore 21) va in scena lo spettacolo ‘Parigi’, alla cui base c’è una domanda: quale alchimia ha fatto sì che a un certo punto della sua storia la città sia diventata una calamita per intellettuali, scrittori, musicisti e artisti venuti da ogni parte del mondo?
A rispondere è Jacopo Veneziani, storico dell’arte e divulgatore, chiamato a raccontare gli anni in cui la Ville Lumière è stata lo scenario di incontri che hanno segnato l’arte del XX secolo, il luogo ‘dove bisognava essere per essere liberi’ (Gertrude Stein).
La narrazione prende avvio a inizio secolo, al tempo delle avanguardie. Il pubblico entrerà negli atelier sgangherati di Montmartre e si siederà nelle terrasses dei caffè di Montparnasse per capire come nacquero i colori infuocati di Matisse, le forme scomposte di Picasso, le figure allungate di Modigliani. Ma si incontreranno anche poeti e intellettuali del calibro di Max Jacob, Guillaume Apollinaire, Jean Cocteau e straordinarie protagoniste femminili della vita culturale e artistica di quegli anni magici, come Fernande Olivier (modella e amante di Picasso), Jeanne Hébuterne (musa e compagna di Modì, lei stessa pittrice), Gertrude Stein e Kiki de Montparnasse.
Questa prima stagione cosmopolita fu interrotta però dalla Prima Guerra Mondiale, che come un colpo di spugna in breve tempo cancellò il mondo al quale tutti loro sentivano ormai di appartenere. Gli artisti e intellettuali francesi vennero arruolati, molti stranieri partirono volontari e altri abbandonarono la capitale. Che aria si respirava per le strade di Parigi in quei tragici anni? C’era ancora spazio per l’arte? Lo capiremo intrufolandoci nell’atelier della pittrice russa Marie Vassilieff, che nonostante il coprifuoco rimaneva aperto tutta la notte, come altri, nascosti dietro anonime porte in viuzze oscurate.
Riemergeremo a pace fatta e assisteremo a una cena memorabile presso l’hotel Majestic, dove per la prima e unica volta si riunirono intorno allo stesso tavolo Stravinsky, Picasso, Diaghilev, Joyce e Proust. Quel che si dissero i cinque illustri convitati riassume alla perfezione il clima culturale e artistico della Parigi dei ruggenti anni Venti. Alle ore 18 (ingresso gratuito), Jacopo Veneziani incontrerà il pubblico alla Biblioteca La Fornace di Moie.