Outtara, la bambina camerunense di quasi due anni affetta da una grave patologia cardiaca prima ricoverata all’Ospedale di Torrette di Ancona e poi trasferita all’Ospedale Bambin Gesù di Roma, può ancora salvarsi. La Fondazione Balducci Rossi aveva preso in carico nel mese di febbraio la bambina per salvarla dalla morte certa nel suo paese, sostenendone le spese mediche. La piccola sarà sottoposta nuovamente a degli esami per una rivalutazione del suo stato di salute, con la speranza di poterla sottoporre all’intervento chirurgico. Una corsa contro il tempo che il fondatore Tommaso Rossi spera di vincere. Un impegno che si aggiunge ai tanti già sostenuti dalla Fondazione che nasce come naturale evoluzione di un importante progetto umanitario, "Africa per gli Africani", avviato nel luglio 2002 in Africa, Costa d’Avorio, con la costruzione del "Centro di Accoglienza Maria Grazia Balducci Rossi", ovvero di una struttura sanitaria, educativa e ricreativa nata con lo scopo di offrire ai bambini, adolescenti ed anziani uno spazio di crescita, di apprendimento e di cura, premesse necessarie a qualsiasi tipo di sviluppo sociale ed economico. "Ogni volta che facciamo un’elemosina, un povero diventa più povero mentre ogni volta che offriamo un’opportunità, un povero si rialza e riprende il dignitoso cammino della sua esistenza – spiega Rossi - Ed è proprio sullo sviluppo possibile e sostenibile che la Fondazione orienta sforzi e risorse". La fondazione opera a tutto campo. Nel mese di agosto sono stati 436 i pazienti visitati, 170 quelli inseriti nel programma hiv, 23 le trasfusioni, 48 le visite di maternità e 9 le nascite. Inoltre sono stati 12 i bambini inseriti nella scuola di alfabetizzazione, un progetto ambizioso e importante quello che la famiglia Rossi ha costruito in questi vent’anni sia in Africa che in Italia. Un’ancora di salvataggio per tantissime persone che si trovano in paesi dell’Africa, alle prese con problematiche risolvibili solo ed esclusivamente con un sostegno economico, e morale, una sorta di guida per poter tornare a guardare al futuro. Proprio come per Outtara, per cui si sta lavorando per cercarle di ridargli prima di tutto un futuro, con la speranza che possa essere dignitoso. Proprio come per i tanti bambini che la fondazione ha preso in carico. Ma ci sono anche numerose iniziative che vengono portate aventi grazie all’impegno, in primis della famiglia Rossi, ma anche di tutti i sostenitori della fondazione.
CronacaOuattara può salvarsi. Una corsa contro il tempo