REDAZIONE ANCONA

"Ospedale e sosta, continuano i problemi"

A fine mese entrerà in funzione quello dello Stradone per i dipendenti, ma non c’è più quello di via Cupetta.

Il problema dei parcheggi all’ospedale di Senigallia è molto sentito: sono pochi sia per il personale che per i pazienti

Il problema dei parcheggi all’ospedale di Senigallia è molto sentito: sono pochi sia per il personale che per i pazienti

Il Comitato a Difesa dell’Ospedale: "Al Principe di Piemonte la telenovela continua". Risolto il contratto con il gestore del parcheggio, lo scorso 26 settembre Ast di Ancona è ritornata in possesso dell’area e sta predisponendo tutte le azioni necessarie per poterlo utilizzare entro la fine del mese. "La Ast ha programmato l’utilizzo dell’area dello Stradone ai dipendenti, liberando in questo modo spazio all’interno dell’Ospedale per 20 posti auto da destinare agli utenti e ai pazienti fragili e disabili – spiega il Comitato – siamo d’accordo e diciamo che sarebbe il caso di far accedere anche il personale delle cooperative che svolge i servizi di pulizia dentro il nosocomio. Con la riapertura del parcheggio dello Stradone sarebbero dovuti aumentare gli stalli se fosse rimasto aperto anche il parcheggio in Via Cupetta, ma non è stato così, di proprietà della Curia Vescovile è stato dato in uno ad un privato che lo ha chiuso, sigillato. Con tanto di barra e dissuasori in cemento". Sono diverse le proteste che il Comitato ha raccolto dopo che, a servizio dell’ospedale, c’è un solo parcheggio oltre a quello multipiano di via Cellini. Una zona ad alta intensità di traffico, soprattutto nell’orario d’ingresso e uscita della scuola ospitata negli spazi dell’ex seminario vescovile di via Cellini. Fino a qualche anno fa, il parcheggio di via Camposanto Vecchio veniva utilizzato dai genitori per accompagnare o ritarare i figli da scuola, un modo per evitare il traffico di via Cellini e di usufruire dell’uscita della complanare. "Chiediamo chiarimenti a chi ha la proprietà e l’uso del parcheggio di via Camposanto vecchio; lo aprano e conguaglino poi tra loro l’aspetto legale/economico – conclude il Comitato - A noi interessa la soluzione. Non vorremmo tornare ancora alla vecchia telenovela del passato, risolta solo dopo due anni. Sarebbe veramente troppo".