Ancona, 29 ottobre 2024 – Ancora una volta sul podio della classifica dei migliori ospedali d’Italia, dopo il traguardo raggiunto nel 2023. L’ospedale Torrette di Ancona ha chiuso davanti nella classifica stilata dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), che monitora ogni anno le strutture per conto del ministero della Salute.
Con Torrette tra le eccellenze anche l'Humanitas di Rozzano e un’altra struttura pubblica, ovvero l'ospedale Careggi di Firenze. I dati, relativi al 2023, sono stati presentati a Roma durante l’ultima edizione del Programma nazionale esiti (Pne). Li ha elencati Domenico Mantoan, direttore generale Agenas, spiegando che l’obiettivo “non è dare premi o penalità ma spingere verso il miglioramento dell’assistenza”.
Se Ancona era già tra i migliori ospedali l’anno scorso, ha però fatto un significativo balzo in avanti, migliorando ancora di più il suo risultato raggiungendo l’eccellenza o quasi (con qualità alta o molto alta) in sette degli otto aree cliniche messe sotto la lente: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologica, nefrologia, gravidanza e parto, osteomuscolare.
Gli altri dati
Il risultato arriva dopo un monitoraggio dei 1.363 ospedali pubblici e privati convenzionati (e dunque non ambulatori), analizzati sulla base di ben 205 indicatori anche con il contributo dell’Istituto superiore di Sanità. Sempre secondo la ricerca, lo scorso anno il sistema ospedaliero nel complesso ha sostanzialmente recuperato numeri e performance del 2019, prima dell’arrivo del Covid. Le disparità permangono ma non solo e non tanto tra Nord e Sud, se infatti Calabria e Sicilia migliorano un po’ il Friuli Venezia Giulia perde qualche colpo. La dimostrazione di come gli Statuti regionali speciali non offrano particolari garanzie.
Per quanto riguarda gli infarti, invece, secondo l’Agenas è aumentata la tempestività di accesso (calcolata entro 90 minuti) all'intervento di angioplastica coronarica nei pazienti con infarto. La proporzione di interventi ha superato nel 2023 la soglia standard del 60%, passando da un valore medio del 57% nel 2022 al 63% nel 2023. In particolare le strutture ad alto volume (oltre 100 ricoveri per infarti all'anno) sono in particolare il presidio ospedaliero Barone Barone Romeo di Patti (Me), l'ospedale di Treviso e l'ospedale del Cuore G. Pasquinucci (Ms).
Sono invece ben 14 gli ospedali che hanno un soglia di intervento entro i 90 minuti, sotto il 40% dei casi ben al di sotto dello standard minimo del 60%. Quelli con i risultati peggiori, dal 30% in giù, sono l'ospedale Giaccone di Palermo, l'ospedale San Giuliano di Napoli e il Monaldi sempre di Napoli, ma anche il SS. Annunziata di Sassari, l'ospedale San Paolo di Savona e il presidio ospedaliero Riuniti di Reggio Calabria.
Acquaroli: “Contenti e orgogliosi”
Soddisfatto per il risultato il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli: “Siamo contenti e orgogliosi di quello che fanno i professionisti che lavorano nelle nostre aziende sanitarie — è il suo commento — in maniera particolare all'ospedale di Torrette ad Ancona che, essendo il primo ospedale pubblico in Italia da tre anni ed essendo il sistema sanitario pubblico italiano tra i primi sistemi sanitari pubblici al mondo, è un orgoglio a livello nazionale e anche a livello internazionale”.