REDAZIONE ANCONA

Osimo: dimissioni del sindaco e rincari Tari scatenano proteste

Dopo le dimissioni di Pirani, aumenti Tari e proteste del centrosinistra scuotono Osimo, ora commissariata.

L’ormai ex Consiglio comunale

L’ormai ex Consiglio comunale

Il disappunto in città viaggia su più fronti dopo le dimissioni del sindaco Francesco Pirani. Stanno arrivando gli avvisi Tari con il rincaro del 7 per cento annunciato nel Consiglio comunale. "Quest’anno è altissima, è aumentata. E’ una vergogna pagare così nonostante siamo stati definiti tra i migliori comuni ricicloni", urlano in tanti. A bilancio erano stati inseriti 80mila euro che saranno spesi per i 350 nuclei familiari rientrati per requisiti Isee nel bando scaduto da poco per il pagamento della tassa rifiuti 2024. Sul caso intervengono le Liste civiche da sempre, chiuse ufficialmente dal leader Dino Latini il 7 novembre scorso ma pur sempre "attive", anche in vista della campagna elettorale per le elezioni anticipate, aperte al centrodestra: "In questi giorni arrivano nelle case degli osimani, gli aumenti della tassa rifiuti e della bolletta dell’acqua – dicono -. Noi siamo stati sempre contrari agli aumenti della tassa rifiuti Tari (17 per cento in più tra 2024 e 2025) e della tariffa dell’acqua (15 per cento in più entro il 2025). Nel nostro programma c’è scritto in modo chiaro che non si devono aumentare tasse, imposte e tariffe a carico degli osimani (a meno che non si tratti di casi eccezionali). Bisogna razionalizzare spese e servizi per non gravare sugli osimani".

Bagarre a destra e sinistra. Il centrosinistra, con la candidata a sindaco Michela Glorio, si fa portavoce di una protesta: "Osimo è commissariata, ma sembra che qualcuno faccia ancora finta di nulla. L’ex vicesindaca Monica Bordoni ha invitato, con una mail ufficiale, tutti i dipendenti comunali per un brindisi natalizio nella Sala Gialla. Un gesto grave e scorretto: la giunta è decaduta e non ha alcun titolo per organizzare eventi istituzionali. A quanto pare c’è chi vuole utilizzare il Comune come se fosse sua proprietà privata. La Sala non è casa Bordoni. Per questo motivo l’opposizione ha presentato un esposto formale alla Commissaria per chiedere l’annullamento dell’evento. Come riportato nell’esposto, si tratta di un’iniziativa che nasconde un chiaro intento di propaganda politica". Bordoni replica: "Non ho mai inviato mail. Come giunta uscente, avevamo proposto un momento di saluto con i dipendenti, allargato ai consiglieri di minoranza e maggioranza. È stato il segretario generale, su nostra richiesta, a invitare con mail ufficiale del Comune. Purtroppo a causa di una mancata visione comune, la commissaria è stata indotta a rinunciare".

Silvia Santini