Raddoppio ferroviario, altro importante passo verso la realizzazione della grande opera. Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) fa sapere di aver aggiudicato la progettazione esecutiva e la realizzazione di 4 chilometri del raddoppio ferroviario della tratta PM228 – Albacina. "La gara – spiegano - ha un valore di 87 milioni di euro ed è finanziata in parte con fondi Pnrr. L’aggiudicazione è andata al raggruppamento temporaneo di imprese composto da Eteria Consorzio Stabile Scarl e Salcef". I lavori includono la "soppressione di un passaggio a livello e la creazione di un sistema di viabilità con sottoattraversamenti".
Previsto anche "l’adeguamento della stazione di Albacina per quanto riguarda il piano dei binari, l’adeguamento delle banchine con attrezzaggio delle pensiline e sovrappasso pedonale con abbattimento delle barriere architettoniche. "Il raddoppio della tratta PM228 – Albacina – intervento prioritario dell’intero raddoppio della direttrice Orte - Falconara che si aggiunge al tratto tra Genga e Serra San Quirico già in via di realizzazione – spiegano da Ferrovie dello Stato - rientra nel più ampio piano di Rfi per il potenziamento e la velocizzazione della direttrice Orte-Falconara, che ha l’obiettivo di migliorare i collegamenti ferroviari tra i versanti tirrenico e adriatico, con riduzione dei tempi di percorrenza tra Roma e Ancona, miglioramento dei livelli di regolarità, incremento del numero dei treni e maggiore accessibilità al servizio ferroviario". Secondo il consiglio di Stato le procedure di autorizzazione per il potenziamento e sviluppo della ferrovia Orte-Falconara, opera inserita nel Pnrr, sono regolari. Il 5 agosto il tribunale amministrativo ha respinto per la seconda volta, dopo il no del Tar Lazio, il ricorso presentato dal Comune di Serra San Quirico contro Rfi e Ministero dell’ambiente. L’amministrazione locale lamentava difetti nelle procedure di approvazione del progetto che però i giudici amministrativi non hanno riscontrato, condannandola così al pagamento delle spese legali.
In particolare il Comune aveva contestato il progetto di fattibilità tecnica del lotto 2 Genga-San Quirico e "di non essere mai stato convocato per la conferenza di servizi e di non essere stato, di conseguenza, posto nelle condizioni di partecipare al procedimento e di interloquire all’interno del medesimo" e come la conferenza di servizi si sarebbe conclusa in modo "illegittimo, con la Via non conclusa".Per il Consiglio di Stato il Comune di Serra San Quirico ha scelto di non partecipare al procedimento che ha condotto all’adozione della valutazione di impatto ambientale.
Sara Ferreri