REDAZIONE ANCONA

"Ora c’è più chiarezza. Squadra competitiva"

Il presidente onorario dell'Ancona, Vincenzo Guerini, analizza la situazione attuale del club, dalla struttura societaria alle prestazioni della squadra, proiettando un futuro competitivo.

Vincenzo Guerini

Vincenzo Guerini

Dal nuovo assetto societario alle prestazioni della squadra, fino all’Ancona che verrà: Vincenzo Guerini, presidente onorario del club, fa un’analisi a trecentosessanta gradi della situazione attuale.

Presidente, poche settimane fa aveva auspicato che si facesse chiarezza sul fronte societario: ora che sono state conferite le rispettive cariche, è soddisfatto?

"Voglio precisare che non c’era alcun problema di carattere societario, ma era importante, soprattutto per il gruppo squadra, venire a conoscenza delle reali cariche: in questo modo, tutti sanno con chi interfacciarsi. Ne aveva bisogno soprattutto la tifoseria, perché ultimamente c’erano stati troppi rumors. Venendo da due sconfitte di fila, era una cosa che dovevamo sistemare il prima possibile, per dimostrare la compattezza del gruppo. Il mio compito principale è quello di stimolare tutte le figure, sindaco compreso, in modo che si possano gettare le basi per un’Ancona competitiva".

A proposito, continua a mantenere contatti costanti con Silvetti?

"Assolutamente sì, abbiamo anche programmato una cena per conoscerci ancora meglio. Lui sa perfettamente quello che è il mio compito principale".

Ci può chiarire una volta per tutte quale sarebbe dovuto essere il ruolo di Lotito e Stirpe in questo progetto?

"Certamente: il mio compito era quello di interfacciarmi con i ds di Lazio e Frosinone, cosa che ho fatto. Il problema è che i giocatori delle loro giovanili non sarebbero mai scesi tra i dilettanti. Inoltre, noi eravamo partiti in ritardo con la preparazione e, per questo motivo, non erano disposti a prestarci qualcuno negli ultimi giorni di mercato".

Però se a fine campionato le cose dovessero andare bene, la struttura societaria andrebbe rafforzata.

"Certo: lo dobbiamo a tutti i nostri tifosi. Domenica scorsa avevamo un pubblico da Serie C: non so se in altre città, dopo quattro fallimenti, ci sarebbe stato un clima del genere".

Dopo le prime uscite, è ancora convinto che l’Ancona possa essere la mina vagante?

"Sì, basta guardare il gioco della squadra. Per adesso, non vedo una formazione in grado di ammazzare il campionato: se avessimo pareggiato con Chieti e Vigor Senigallia, non avremmo rubato nulla".

Come procede la riorganizzazione del settore giovanile?

"Il settore giovanile è di grande supporto per la prima squadra. Qui si sta lavorando con passione e unità d’intenti, anche perché c’è da ricostruire un vivaio che fino ha fatto delle grandissime figure".

Dopo l’ufficializzazione delle cariche percepisce più distensione?

"Sì, c’è più chiarezza: io ho subito detto, visti i miei trascorsi, che qui avrei raccontato tutta la verità, senza prendere in giro nessuno. Ho detto che, qualsiasi figura fosse stata nominata, sarebbe stata il mio presidente: Polci è una persona in gamba, è consapevole della responsabilità".

A questa squadra cosa manca per diventare competitiva?

"Non è facile rispondere, bisognerebbe vedere in che posizione siamo a dicembre. Se saremo in altro, vuol dire che la squadra è cresciuta e che avremo bisogno di pochi innesti. Forse ci servirebbe un attaccante esperto, ma così si rischia di bruciare i giocatori talentuosi che abbiamo: finora abbiamo giocato alla pari con tutti, poi se dovesse esserci bisogno, sarò il primo a chiedere una mano alla società".

Gianmarco Minossi