Operata all’ospedale di Torrette per una frattura dell’omero muore dopo due giorni. Uno choc per i familiari di una 69enne anconetana, pensionata, nonna di cinque nipoti, con marito e due figli, che vogliono andare a fondo sulle cause che hanno strappato via la loro parente così all’improvviso. I familiari hanno sporto denuncia ai carabinieri, tramite il loro legale, l’avvocato Federica Battistoni. La Procura ha già disposto l’autopsia sulla salma aprendo un fascicolo per omicidio colposo, al momento contro ignoti. La donna ha subito un infortunio domestico il 23 ottobre scorso. Era a casa, ad Ancona, quando è caduta per terra urtando violentemente un braccio e subendo la rottura dell’omero, l’osso che collega l’avambraccio alla spalla. Soccorsa da una ambulanza è stata portata in pronto soccorso e affidata alle prime cure mediche. Stando alla denuncia inoltrata dai familiari, sarebbe stata un giorno intero parcheggiata in pronto soccorso, su una lettiga, per poi essere ricoverata in ortopedia il giorno seguente.
Dopo i primi accertamenti i medici avevano stabilito che doveva essere operata per la frattura riportata. Qui sarebbero iniziati i primi problemi. L’intervento chirurgico, annunciato più volte, con tanto di preparazione della paziente, sarebbe saltato all’ultimo momento. Una volta si sarebbe rotto lo sterilizzatore, un’altra volta un trapano, un’altra volta ancora ci sarebbero state altre urgenze prima di lei. Alla fine l’intervento è stato programmato ed eseguito il 29 ottobre, sei giorni dopo la caduta. Una operazione ben riuscita con la paziente che è tornata nella camera per la degenza per seguire il corso della convalescenza. Il 31 ottobre la 69enne si è alzata dal letto, non è chiaro se lo abbia fatto da sola o se aiutata da qualcuno, i familiari quella mattina non erano ancora arrivati in ospedale, ha fatto pochi passi ed è caduta a terra ed è morta. Inutili i soccorsi da parte di alcuni sanitari che si trovavano nella stanza, in quel momento, perché impegnati a trasferire un’altra paziente. La 69enne è stata rianimata ma non c’è stato niente da fare per riportarla in vita. Il pm Andrea Laurino ha disposto l’autopsia per oggi e sequestrato le cartelle cliniche della donna. Per l’esame autoptico la Procura ha incaricato il medico legale Antonio Tombolini (dell’ospedale di Macerata). I familiari della defunta hanno scelto un consulente tecnico di parte per partecipare alle operazioni, il medico legale Andrea Mancini. Vogliono sapere se la morte della donna è stata causata dall’intervento fatto troppo tardi.