
di Marina Verdenelli
Operaio morto per il cedimento di un ponteggio ai cantieri navali Isa, in dieci andranno a processo per omicidio colposo e violazioni in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. Tra questi anche l’amministratore delegato dell’azienda di via Mattei leader nella costruzione degli yacht Giuseppe Palumbo, 47 anni, napoletano. A perdere la vita, il 13 novembre del 2017, dopo tre settimane di agonia, era stato una padre di famiglia di 41 anni, bengalese, Alam Magbaul, operaio della Euro Mar di La Spezia. L’uomo si trovava, insieme ad altri tre colleghi rimasti feriti, su un ponteggio per eseguire dei lavori di stuccatura allo scafo di una nave in costruzione nel cantiere anconetano, quando l’impalcatura cedette precipitando da circa quattro metri di altezza. Era il 20 ottobre del 2017, esattamente tre anni prima del rinvio a giudizio deciso ieri per sette persone fisiche e tre società, dal gup Paola Moscaroli durante l’udienza preliminare. Un ottavo imputato, tra le persone fisiche, Luca Grilli, 38 anni, falconarese, progettista di una delle ditte che dovrà affrontare il processo, la Ge Ponteggi Srl di Montemarciano, ha scelto di procedere con il rito abbreviato che verrà discusso il prossimo 26 gennaio. Il processo, oltre che per Palumbo, si aprirà invece con il rito ordinario il prossimo19 maggio (davanti al giudice Carlo Masini) per Maurizio e Roberto Russo, 60 anni e Alberto Russo, 91 anni, tutti e tre di La Spezia e della Euro Mar, la ditta datore di lavoro dell’operaio morto e appaltatrice dei lavori di stuccatura alla nave in costruzione. Per la Procura avrebbero dovuto accertarsi del giusto carico su quel ponteggio dove lavoravano i loro operai. I tre sopravvissuti riportarono lesioni gravi guaribili in 40 giorni. A processo andranno anche Sandro Bruni, 55 anni, di origine etiope, dirigente delegato dei cantieri Isa, la società che aveva commissionato alla Euro Mar i lavori di stuccatura dello scafo della nave con l’impiego del ponteggio poi ceduto sotto i piedi dell’operaio morto e degli altri tre rimasti feriti. Anche lui, per l’accusa, sarebbe responsabile dell’attività di messa in sicurezza dell’impalcatura. A giudizio anche Roberto Guarino, 25 anni e Luigi Guarino, 57 anni, tutti e due di Taranto ma residenti a Falconara, rispettivamente datore di lavoro e legale rappresentante della Ge Ponteggi di Montemarciano e preposto della ditta. La Procura contesta loro l’installazione di un ponteggio a sbalzo di dimensioni inferiori ad un metro e mezzo e di sostegni non idonei a reggere il carico dei quattro operai che ci si trovavano sopra. Alle persone fisiche è contestato l’omicidio colposo. Tre le società a processo alle quali è contestato un illecito amministrativo per violazioni in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. Sono la Euro Mar, la Palumbo Ancona Shipyard Isa Srl, di Ancona e la Ge Ponteggi Srl. Parti civili al processo saranno la moglie (che chiede quattrocentomila euro di risarcimento), la figlia dell’operaio morto e la Fiom Cgil.