SARA FERRERI
Cronaca

Operaio cade da un tetto e muore sul colpo, il lavoro si ferma in segno di cordoglio

Tragedia alla Cnh di Jesi, il 55enne stava eseguendo dei lavori di manutenzione. I colleghi sono rimasti molto provati dall’accaduto, i sindacati: “La salvaguardia della vita e la salute dei lavoratori deve essere un dovere dello Stato”

Operaio cade da un tetto e muore sul colpo, inutile l'intervento dell'eliambulanza

Jesi (Ancona), 19 gennaio 2024 – Un operaio di 55 anni è morto questa mattina, intorno alle 10.30, precipitando da un tetto alla Cnh di Jesi, azienda che produce trattori. Pare che l'uomo fosse impegnato in lavori di manutenzione alla copertura del tetto. 

L'incidente sarebbe avvenuto mentre l'uomo, insieme ad un collega, stava collocando dei pannelli isolanti, quando è precipitato nel piazzale. Il 55enne sarebbe precipitato da un’altezza di oltre 7 metri. 

Sul posto sono intervenuti i carabinieri e le ambulanze della Croce Verde. I sanitari hanno tentato invano di rianimarlo per una trentina di minuti, prima di constatarne il decesso.

Dall'ospedale di Torrette è stata inviata anche l'eliambulanza: il personale si è calato con il verricello sul piazzale, ma per il 55enne, dipendente di una ditta esterna alla Cnh, non c'era più nulla da fare. E' morto sul colpo.  La dinamica dell'incidente è al vaglio dei carabinieri. 

All'incidente hanno assistito varie persone. Gli operai si sono riuniti in assemblea, molto provati dall'accaduto. Sarebbe stato già proclamato uno sciopero. Allo stabilimento stanno arrivando anche i rappresentanti dei sindacati. 

Le segreterie provinciali dei sindacati di Ancona, unitamente alle Rsa di stabilimento, esprimono in una nota il loro “profondo dolore e la massima vicinanza alla famiglia del lavoratore di una ditta esterna adibita alla manutenzione all'interno del sito produttivo, coinvolto nell'infortunio mortale avvenuto questa mattina nello stabilimento Cnh di Jesi”.

"Le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto all'azienda la messa in libertà di tutte le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento per l'intera giornata di oggi, in segno di cordoglio - si legge nella nota -. L'azienda ha immediatamente accolto la richiesta e tutte e tutti hanno lasciato lo stabilimento. Ora gli organi competenti avranno il compito di fare chiarezza sulla esatta dinamica di quanto avvenuto”.

"Ancora un incidente, ancora un infortunio mortale - incalzano i sindacati -. Questa situazione nel nostro paese è diventata inaccettabile”. Fim, Fiom, Uilm, Aqcf ribadiscono che “la salvaguardia della vita e la salute delle lavoratrici e dei lavoratori deve essere un dovere dello Stato, delle istituzioni e delle associazioni industriali. La cultura della salute e sicurezza deve essere un patrimonio comune e le risorse utilizzate anche in formazione non possono essere considerate costi ma investimenti per il futuro del nostro Paese” concludono.

Il cordoglio del sindaco

"Un'altra morte sul lavoro. Con profondo sconcerto ho appreso questa terribile notizia e mi stringo al dolore della famiglia dell'uomo, lavoratore di una ditta esterna adibita alla manutenzione del sito produttivo - scrive in una nota il sindaco Lorenzo Fiordelmondo -. Raccolgo con preoccupazione un dato di fatto che, al netto delle dinamiche che stanno raccogliendo le autorità competenti, ritengo inaccettabile. Daremo la massima attenzione e sostegno ad ogni impulso necessario al superamento di un fenomeno, quello degli incidenti sul lavoro, ancora purtroppo presente ed allarmante”, conclude Fiordelmondo