MARINA VERDENELLI
Cronaca

Oltre 5mila servizi e 66mila chilometri: "Ecco i miei 50 anni in Croce Gialla"

Enrico Amici per raggiunti limiti di età non potrà più guidare un mezzo di soccorso

Enrico Amici per raggiunti limiti di età non potrà più guidare un mezzo di soccorso

Enrico Amici per raggiunti limiti di età non potrà più guidare un mezzo di soccorso

Cinquant’anni da volontario della Croce Gialla. E’ il traguardo raggiunto da Enrico Amici, anconetano, 67 anni compiuti il 10 febbraio scorso, autista soccorritore di ambulanze e dal cuore d’oro. Per raggiunti limiti di età, non potrà più guidare un mezzo di soccorso d’emergenza. Lo prevede la legge ma lui non è intenzionato ad appendere la divisa al chiodo. Qualcosa farà sempre nel campo. "Il mio non è proprio un addio – annuncia Amici – più un arrivederci. Una settimana mi riposerò poi mi metterò in affiancamento con delle ragazze per portare il pulmino per il trasporto dei disabili. Per le emergenze non potrò più guidare ma fare solo il soccorritore sì".

Amici ha iniziato a fare volontariato in Croce Gialla che aveva solo 14 anni. "Era il 1972 – racconta – c’era stato il terremoto ad Ancona e a Vallemiano c’erano le tendopoli. Vedevo i soccorritori della Croce Gialla che aiutavano le persone, indossavano dei camici bianchi, non c’erano ancora le divise di oggi. Mi sono dato da fare anche io e hanno dato un camice anche a me. Medicavo le ferite delle persone che cadevano perché la tendopoli era piena di corde e capitava che, soprattutto gli anziani, inciampavano e si facevano male". Per l’aiuto svolto fu premiato nel 1973, nella sede della Provincia in corso Stamira, con un attestato di benemerenza. "Fin da piccolo mi sono dato da fare – dice Amici – la mia è stata una vocazione. A 17 anni ho iniziato a lavorare come poligrafico e nel 2006 sono tornato in Croce Gialla, nella sede di via Ragusa, per dare la mia disponibilità a fare i pomeriggi. La sera lavoravo, la mattina dormivo e il pomeriggio stavo in Gialla. Il premio avuto per l’aiuto al terremoto è stata una sorpresa, mio padre mi disse che mi avevano convocato in Provincia ma né io né lui sapevamo che avrei ricevuto un attestato. Ci siamo commossi".

Alle spalle ha più di 5mila servizi, oltre 4.500 ore trascorse in Croce Gialla con quasi 66mila chilometri percorsi al volante del mezzo sanitario d’emergenza. "L’esperienza più bella è stata quella in cui ho salvato la vita ad una donna di 60 anni – rivela Amici - in via Costa, alle Grazie. L’ho trovata in casa agonizzante, ci aveva chiamati il marito, l’ho rianimata fino all’arrivo del medico e abbiamo usato il defibrillatore. Quell’uomo ancora oggi mi chiama e mi fa gli auguri di Natale dicendomi che gli ho salvato la moglie. Queste cose ti ripagano molto". Del suo impegno di autista soccorritore gli mancherà "l’adrenalina – osserva Amici – e stare a contatto con i dottori, ho sempre avuto a cuore il bene delle persone, ho soccorso tanta gente, portato una carezza, un sorriso".