SILVIA SANTINI
SILVIA SANTINI
Cronaca

Nuova stazione merci, i residenti non ci stanno. Lettera a Salvini: "Venga a vedere la zona"

Oggi proveranno a consegnare la missiva al ministro in visita ad Ancona: "Siamo preoccupati per i danni al territorio".

Oggi proveranno a consegnare la missiva al ministro in visita ad Ancona: "Siamo preoccupati per i danni al territorio".

Oggi proveranno a consegnare la missiva al ministro in visita ad Ancona: "Siamo preoccupati per i danni al territorio".

Hanno scritto una lettera che stamattina contano di consegnare all’onorevole Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, in visita ad Ancona. Quei liberi cittadini, residenti a San Rocchetto di Castelfidardo, chiedono una revisione del progetto dell’ormai famosa stazione merci invitando a visitare l’area.

"Si tratta di un’opera ritenuta strategica che tuttavia non può trovare attuazione in quell’area. La fase di consultazione pubblica è terminata e già a febbraio alcuni di noi hanno ricevuto lettere di avvisi di avvio di esproprio – si legge nella missiva -. Dopo aver sensibilizzato le autorità e gli enti territoriali, questi si sono resi conto che l’area è in zona a rischio 3 idrogeologico e di rilevante interesse storico (battaglia di Castelfidardo) e paesaggistico (parco della Selva di Castelfidardo e parco del Conero). Molte le osservazioni pubblicate, tra cui quelle dell’Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Centrale e della Regione. La Soprintendenza ha ritenuto nel suo parere che l’opera debba essere sottoposta al procedimento di Valutazione d’Impatto ambientale al fine di valutare gli impatti significativi".

Stanno decorrendo i 45 giorni per l’adozione del provvedimento di assoggettabilità a Via e, quindi, l’iter è attualmente in fase di istruttoria. "Siamo estremamente preoccupati per i danni che noi residenti riceveremmo da tale opera, aziende agricole a coltivazione etico-biologica che di recente hanno operato investimenti e che vedranno la perdita di terreni fertili, cittadini che hanno realizzato progetti di vita scegliendo di vivere in quell’area, consapevoli e forti dell’aver scelto un contesto che, in virtù dei vincoli ai quali è sottoposto, non avrebbe subito cambiamenti".

Chiedono insomma di esplorare le alternative che possano individuare un’altra area. Il segretario regionale della Uil Marche Giorgio Andreani, a parte, dice: "Riteniamo necessarie un’ampia e approfondita verifica tecnica, che contempli più aspetti e una Valutazione di impatto ambientale proprio alla luce di quei rischi. Inoltre, ci domandiamo come mai non si siano presi in considerazione altri siti che sembrerebbero più idonei, come ad esempio la zona dell’interporto di Jesi".