Nonostante il G7 il Tnt di Jesi manifesta davanti alla Provincia

Manifestazione a Jesi contro l'impianto Edison per trattare rifiuti pericolosi. Attivisti chiedono alla Provincia di opporsi al progetto che minaccia la salute e l'ambiente.

Nonostante il G7 il Tnt di Jesi manifesta davanti alla Provincia

L’inchiesta pubblica che a Jesi ha scatenato molte reazioni contrarie all’impianto di trattamento rifiuti della Edison

C’è il G7 Salute nel capoluogo regionale? Scatta la mamifestazione sotto il palazzo della Provincia per dire "stop all’impianto Edison per il trattamento rifiuti pericolosi e non a Jesi". A darsi appuntamento per domani alle 15 sotto il palazzo della Provincia, sulla strada di passo Varano 19 gli attivisti dello spazio comune Tnt di Jesi. "Già 20 anni fa – evidenziano dallo spazio comune Tnt - il territorio che va da Ancona a Jesi, è stato dichiarato zona ad elevato rischio di crisi ambientale. Questa superficie, limitata e ad alta densità abitativa, vede la concentrazione di: porto, aeroporto, Interporto, autostrada, ferrovia, aree soggette a esondazione, frana e dissesto idrogeologico, depositi di gpl, raffineria Api, inquinamento di suolo, aria e acqua. La dichiarazione formale di zona Aerca è da tempo formalmente decaduta, così come il relativo piano di risanamento predisposto dalla Provincia, mentre altri insediamenti fortemente impattanti come il nuovo polo Amazon si sono aggiunti. In 20 anni non solo non è stato fatto niente per il recupero ambientale di questo territorio, ma si continua ad aggravare lo stato di criticità dell’area: è in questo quadro che la multinazionale Edison viene a proporre a Jesi il progetto di un impianto per il trattamento di rifiuti speciali, pericolosi e non, tra cui amianto. Un impianto gigantesco che prevede di smaltire tra 270mila e 312mila tonnellate di rifiuti l’anno, più di mille al giorno". La richiesta alla Provincia è "di pronunciarsi contro la realizzazione dell’impianto". "Il G7 salute –aggiungono - declina la salute come forma di interesse e profitto sulla gestione dei nostri corpi e dei nostri territori, promuovendo un sistema che arricchisce organizzazioni private a discapito della salute e devastando l’ambiente".