"Se avessi voluto fare del male al legale lo avrei fatto, se avessi voluto ucciderla lo avrei fatto lo stesso. Il mio è stato un gesto forte per dirle che non può fare del male a capriccio a un padre e a una bambina e intimarle di porre rimedio". Così l’uomo che mercoledì mattina avrebbe aggredito una avvocata fuori dal parcheggio degli Archi, stringendole prima un braccio e poi le mani al collo, racconta la sua versione dei fatti scrivendo una mail al Carlino. L’uomo sostiene di non vedere da giorni la figlia "a causa della strategia legale" e conferma di aver sporto denuncia in Procura contro l’avvocata. Poi fa riferimento ad una questione vaccinale a cui si sarebbe opposto per la figlia "il 26 marzo è stato prodotto in giudizio un esonero vaccinale ai sensi della legge, che è in mano al giudice" e sostiene che non sarebbero state fatte le "dovute analisi immunologiche e allergologiche e soprattutto in presenza di un rischio salute accertato". "Quando mi sono permesso di rimproverare la madre per tutta risposta l’avvocato le ha consigliato di non farmi più vedere mia figlia, senza alcun provvedimento del giudice. In assenza di un intervento delle istituzioni io ho difeso i diritti e i bisogni miei e di mia figlia".
Cronaca"Non le ho fatto del male, per colpa sua non riesco a vedere da giorni mia figlia"