Ancona, 8 ottobre 2024 – E’ stata inseguita dalle "Iene" della nota trasmissione televisiva ma non ha voluto lasciare messaggi ai suoi clienti. A lei in tanti avevano affidato i risparmi di una vita per comprare immobili o per investirli nel progetto dei sogni dei propri figli. Si fidavano, fino a che si sono accorti che qualcosa non quadrava.
La complessa attività investigativa condotta dai finanzieri della Tenenza di Osimo è risalita a Prisca Carletti, ex promotrice finanziaria radiata dall’albo, che avrebbe truffato circa 60 ignari risparmiatori sottraendo loro oltre quattro milioni di euro. Il suo volto assieme a quelli di alcuni truffati che hanno deciso di esporsi per denunciare tutto è finito alla tv nazionale.
"Per pagare le bollette ho dovuto vendere quel poco di oro che ho", racconta Marco, "Io sono finita dalla psichiatra mentre lei posta le foto delle sue vacanze, su Instagram, dalla Thailandia a Mykonos, presumibilmente con i soldi nostri. Mi ha sottratto 200mila euro", dice Maria Teresa. Tra i truffati, difesi dall’avvocato Gianluca Grisanti, c’è anche don Domenico, parroco osimano, per un lascito da quasi due milioni.
La "iena" Max Andreetta prima l’ha beccata alla convention del mental coach Roberto Re (per cui è referente per Marche, Abruzzo e Umbria) e successivamente al centro commerciale Auchan qui, ad Ancona. I primi esposti sono arrivati alla Finanza nel 2018. La prima querela sporta è datata aprile 2021 e nel luglio 2023 il pm Rosario Lioniello ha chiuso le indagini. A fine novembre dello stesso anno la Procura ha chiesto il processo e non è ancora stata fissata l’udienza preliminare davanti al gup.
Carletti è indagata per abusivismo finanziario, autoriciclaggio e truffa. Durante le indagini sono state perquisite sia casa sua che il suo centralissimo ufficio di Osimo, rinvenendo computer, telefoni cellulari e voluminosi fascicoli, utilizzati nell’attività illecita, sottoposti a sequestro.
Le indagini finanziarie e l’attenta analisi della moltitudine di dati informatici e documentazione cartacea sequestrata ha portato alla luce l’utilizzo dello "schema Ponzi", per cui sono degli investitori iniziali a cui vengono promessi cospicui guadagni che in un primo momento vengono garantiti dalle somme versate da nuovi ignari clienti della promotrice, e così via per i successivi nuovi investitori, fino a quando lo schema finanziario collassa e si palesa la truffa.
Quei milioni di euro sarebbero confluiti su decine di conti correnti dell’indagata, di società riconducibili alla stessa, e su "wallet", portafogli elettronici, creati su particolari piattaforme di network marketing. Come emerso dalle indagini, il broker finanziario ha creato e gestito diversi account digitali registrati su network di vendita dove sono stati virtualmente generati voucher di spesa poi utilizzati per spese personali.