Gianni Boriani*
Si parla tanto della nostra situazione ma ancora non c’è niente di concreto. E’ stata indetta una riunione da Confcommercio proprio per analizzare la questione e cercare una soluzione condivisa, io personalmente non potrò partecipare ma ovviamente seguo con estrema attenzione gli sviluppi. Sono stupito e amareggiato per questa novità, decidere di azzerare dal 2024 le concessioni balneari, che poi verranno riassegnate tramite una gara è stata una notizia per noi devastante.
Balneari, una rivolta grande come il mare
E’ arrivata come un fulmine a ciel sereno, una doccia fredda. La mia famiglia gestisce lo stabilimento da Franco a Portonovo da oltre 50 anni, noi sapevamo che la concessione sarebbe durata fino al 2034 anche se quando abbiamo firmato il contratto c’era scritto che avrebbero potuto revocarla. Ma non ci aspettavamo certo che sarebbe stato fatto così in fretta. So che avremo la possibilità di partecipare alla gara nel 2024 certo ma ritengo che la situazione italiana, un po’ come quella greca o spagnola, sia differente rispetto al resto d’Europa. Spero si tenga conto di queste differenze, al momento noi operatori abbiamo deciso di far passare un po’ di tempo per schiarirci le idee e incaricare un professionista nel seguirci in eventuali mosse che decideremo di fare. C’è da dire che questa notizia non riguarda solo noi bagnini direttamente ma un po’ tutta la filiera legata agli stabilimenti balneari. Il rischio è quello che il settore venga monopolizzato dalle multinazionali. Molti di noi poi hanno fatto investimenti importanti, hanno riqualificato l’attività e resta anche da capire se avremo degli indennizzi nel caso dovessimo perdere la concessione tra solo due anni. Il confronto con i colleghi è serrato e prima di esporci vogliamo vederci in merito a questa sentenza del Consiglio di Stato.
* bagnino di Portonovo