"In un comunicato di circa venti giorni fa, il Comitato Porto-Città di Ancona evidenziava le aspettative suscitate dalle promesse del nuovo sindaco in campagna elettorale in merito alla destinazione del Molo Clementino alle grandi navi da crociera. Rimaniamo attoniti dalla rapidità con cui il nuovo sindaco, a fronte di un’interrogazione del Pd (primo sponsor dell’insostenibile progetto) in Consiglio comunale, ha cambiato opinione, passando in qualche settimana dal No al Sì, adducendo motivi di sviluppo. È necessario rammentare al sindaco che è lui, per legge, il primo responsabile della salute dei cittadini ed è lui che deve realizzare quanto previsto dall’art. 41 della Costituzione, che impone la necessità di piegare l’iniziativa economica pubblica e privata al rispetto dell’utilità sociale, in modo da non recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all’ambiente.
La recente sentenza di condanna del tribunale di Ancona alla Fincantieri per l’operaio morto per
l’amianto o le ipotesi di reato notificate tre giorni fa dai giudici di Torino agli ex sindaci di quella città e al presidente di regione per non aver ostacolato l’inquinamento ambientale che ha causato mille morti in 5 anni, sono segnali di una maggiore consapevolezza. Il sindaco non può e non deve avvallare il primato dell’aspetto economico a scapito della salute e dell’ambiente".
Il Comitato Porto-Città
di Ancona