"No all’impianto Edison, difendo la salute pubblica, io non faccio finta di niente". "No" "No". Il corteo rumoroso si è radunato ieri pomeriggio all’Arco Clementino per diventare sempre più corposo lungo corso Matteotti e raggiungere il migliaio di persone attorno alla fontana dei leoni. Nessun simbolo di partito ma tante associazioni e semplici cittadini che hanno gridato il loro forte no. A metà corso Matteotti il presidente del Consiglio regionale Dino Latini ha affiancato i manifestanti e la collega consigliera regionale Lindita Elezi. "Sono qui per testimoniare la condivisione con la battaglia della città d Jesi. Ho predisposto una mozione sul tema che sarà discussa in consiglio regionale e sono venuto a testimoniare assieme a Lindita anche fisicamente il no a questo insediamento e il sì al benessere della comunità. La partecipazione della città è evidente e sono qui per il ruolo che ricopro non a titolo personale".
"Credo nella salute dei cittadini – aggiunge Elezi - e diciamo no a questo impianto Edison deve essere no politico fermo da parte degli amministratori comunali. Noi siamo qui per essere vicini a quei comitati e cittadini che difendono la salute dei figli nostri. Non vedo l’amministrazione comunale qui in piazza e questo è significativo: vuol dire non vogliono difendere la salute dei cittadini. Il sì o no all’impianto dipende dal loro voto in consiglio comunale". Oltre ai consiglieri comunali di opposizione in corteo tre di maggioranza: Lorena Santarelli per il movimento repubblicani europei alla manifestazione con il segretario regionale Katia Mammoli, Luciano Montesi (gruppo misto) in corteo con l’imprenditore Andrea Pieralisi.
Assente il presidente del Consiglio comunale Luca Polita (Pd) che pure si è sbilanciato contro l’impianto ma aveva dubbi sul fatto potesse trasformarsi in una manifestazione contro la sua stessa amministrazione. Con le maschere antigas dietro lo striscione gli attivisti del centro sociale Tnt. Il sindaco Lorenzo Fiordelmondo durante l’assemblea del comitato Coppi Giardini, la sera precedente, incalzato dai cittadini ha ribadito che non avrebbe partecipato alla manifestazione non ritendendolo la scelta opportuna.
Il primo cittadino ha anche auspicato un dietrofront di Edison sul progetto, vista la contrarietà diffusa in città. "Il sindaco non si è reso conto che così facendo ha reso la manifestazione politica" commenta l’imprenditore Andrea Pieralisi sventolando il no. Nessuna bandiera di partito è comparsa durante il corteo. Tra le associazioni presente l’istituto oncologico marchigiano "a difesa della salute di tutti".
Sara Ferreri