"No all’impianto dei rifiuti nella zona Zipa"

Gli imprenditori alzano il muro, Claudio Schiavoni: "Ovviamente il trattamento è necessario, ma le strutture siano fuori dai centri urbani"

"No all’impianto dei rifiuti nella  zona Zipa"

"No all’impianto dei rifiuti nella zona Zipa"

"Trovo gravissimo che ci si porti avanti con un progetto del genere e nessuno ne sappia nulla. E che di tanto spazio che abbiamo si ragioni sul farlo lì dove quotidianamente si trovano migliaia di persone a lavorare. Noi imprenditori investiamo nel benessere dei nostri dipendenti e poi ci troviamo accanto un impianto che smaltisce amianto". A parlare sull’impianto che Edison vorrebbe realizzare alla Zipa è Claudio Schiavoni, presidente di Imesa spa (che ha uno stabilimento con 170 dipendenti alla Zipa) ed ex presidente di Confindustria Marche.

"Di questo impianto ho appreso leggendo i giornali – spiega -. Non sono contrario a prescindere e sono consapevole che anche i rifiuti speciali vanno trattati, ma certo non in quella zona densamente popolati. Vanno fatti in aperta campagna, in zone isolate, pur rispettando tutte le norme e utilizzando le migliori tecnologie disponibili. Lo abbiamo visto in questi giorni con l’incendio ad Ancona dove sono andati bruciati materiali che non sono rifiuti pericolosi. Nonostante questo io che abito non lontano sono tre giorni che resto con le finestre chiuse in casa e l’odore è fortissimo. Chi lavora in prossimità è costretto a utilizzare le mascherine e siamo tornati alle zone rosse. Se un impianto come quello che si vuole costruire a Jesi, tra l’altro vicino alla mensa di cui si servono i lavoratori e all’ex asilo interaziendale, viene interessato da un incendio che succede? Si blocca tutta la zona dove ci sono decine di aziende e svariate migliaia di lavoratori e collaboratori?".

"Pensare a un impianto di smaltimento di amianto al centro di una zona industriale dove ci sono centinaia di aziende e migliaia di lavoratori – gli fa eco Luca Gastreghini, dg del gruppo Sole e Bontà di Jesi - mi sembra un’idea poco sensata, sia per la salute di chi lavora nelle vicinanze sia per la valorizzazione della Zipa. Nel caso in cui dovesse essere autorizzato probabilmente sarà una rinuncia per tutte quelle aziende che avrebbero voluto investire qui. Gli impianti di smaltimento soprattutto di prodotti pericolosi vanno fatti in zone più isolate".

"Non ho ancora avuto modo di approfondire bene, ma anch’io sono allineato alla posizione di Confindustria – commenta Emiliano Baldi, Ad dell’azienda di famiglia Baldi Food -. Le precauzioni siano massime". "Come abbiamo visto con l’incendio di Ancona, il rischio zero non esiste" conclude il presidente di Confindustria Ancona Pierluigi Bocchini replicando al sindaco Fiordelmondo.

Sara Ferreri