REDAZIONE ANCONA

"Niente fondi ed è a rischio la vendemmia"

I soci della Moncaro alzano la protesta e intanto la Corte d’appello ha anticipato di sette giorni la discussione del reclamo: "Non basta"

"Niente fondi ed è a rischio la vendemmia"

La protesta per la Moncaro

Pressing di soci, dipendenti e politica: la corte di appello accorcia i tempi del reclamo presentato dai commissari ministeriali di Moncaro (in particolare dal Commissario liquidatore e legale rappresentante Giampaolo Cocconi) contro la liquidazione giudiziale ma di appena sei giorni (dal 13 al 7 gennaio), si alza il livello di mobilitazione.

Ieri in uno dei vigneti Moncaro alcuni soci che chiedono di restare anonimi hanno affisso lo striscione a uno dei tanti filari abbandonati e invasi dalle erbacce.

"I vigneti non aspettano" grida lo striscione sulla vigna. "Ci avevano promesso la scorsa settimana il pagamento almeno parziale delle uve – lamentano –, ma ad oggi non c’è alcun bonifico nei nostri conti. Siamo davvero preoccupati: non c‘è tempo da perdere. Rischia di essere compromessa anche la prossima vendemmia".

"I bonifici ai soci conferitori – rassicurano i curatori della liquidazione giudiziale - saranno effettuati nelle prossime ore. Sono stati appena raccolti gli Iban dei soci conferitori e non c’è alcun motivo di allarmarsi".

In pressing c’è l’europarlamentare Carlo Ciccioli che ha convocato una nuova assemblea per sabato stavolta a Camerano e sul pronunciamento della Corte di appello di Ancona commenta: "Prendo atto dell’anticipazione dell’udienza al 7 gennaio, ma è ancora insufficiente. Ci sono necessità inderogabili per evitare il fallimento della cooperativa che devono essere discusse ed affrontate al massimo entro i primi dieci giorni di dicembre. Vi sarà una nuova richiesta da parte del Comitato dei soci in tal senso e mi auguro che possa venire accolta".

"Lo stallo in cui ci troviamo – commentano i dipendenti riuniti in comitato - continua ad arrecare gravi danni all’azienda e genera insicurezza tra i dipendenti. Noi abbiamo sperato in un esercizio provvisorio capace di permettere all’azienda di lavorare in continuità avendo sempre come obiettivo primario il mantenimento e rafforzamento del brand sui mercati. La produzione è ferma dal 25 ottobre e ad oggi non ci sono state mai illustrate le linee guide operative tendenti ad assicurare il rilancio necessario in una fase in cui l’immagine dell’azienda ne esce duramente colpita. Siamo anche preoccupati per un aspetto fondamentale: è urgente programmare ed organizzare la gestione dei vigneti e coinvolgere i viticoltori per la prossima vendemmia. Senza uva non c’è futuro! Siamo nelle mani della Corte di Appello, imploriamo che si pronunci nel più breve tempo possibile per dare certezza a noi dipendenti, soci e territorio".

Sara Ferreri