VITTORIO BELLAGAMBA
Cronaca

Nelle Marche la crescita rallenta. Bankitalia: bene solo il turismo

Rapporto sul 2023: prodotto regionale +0,6%, sotto la media nazionale. Flessione dell’industria

La presentazione del Rapporto annuale della Banca d’Italia alla Mole Vanvitelliana di Ancona

La presentazione del Rapporto annuale della Banca d’Italia alla Mole Vanvitelliana di Ancona

Ancona, 20 giugno 2024 – Nelle Marche, l’espansione dell’attività economica nel corso del 2023 ha perso vigore. È il dato di sintesi che emerge dal Rapporto annuale sull’economia regionale della Banca d’Italia, presentato ieri mattina ad Ancona. "Nella seconda parte dell’anno – hanno sottolineato i ricercatori di Bankitalia – è apparso evidente un indebolimento della fase ciclica e in un contesto caratterizzato da perduranti incertezze geopolitiche, le informazioni finora disponibili non delineano un recupero dell’attività nella prima parte del 2024".

Ma pesa anche la debolezza della domanda interna, penalizzata dalla perdita di potere d’acquisto delle famiglie. Secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale elaborato dalla Banca d’Italia, nel 2023 il prodotto regionale è cresciuto in termini reali dello 0,6%, meno che in Italia (0,9%) e in rallentamento rispetto all’anno prima.

Nei primi mesi del 2024, l’indicatore si è portato su valori prossimi allo zero. Sul fronte delle imprese l’industria marchigiana ha registrato una flessione dell’attività, penalizzata dalla debolezza della domanda interna ed estera. Il terziario, dopo il recupero post pandemia, ha perso slancio risentendo dell’andamento dei consumi.

Le presenze turistiche, invece, sono rimaste su livelli elevati nel confronto storico, grazie alla marcata crescita dei visitatori stranieri; il traffico passeggeri dell’aeroporto è salito superando i livelli precedenti alla pandemia; stabile la movimentazione del porto. Al debole andamento dell’attività economica si è accompagnato anche quello dell’occupazione.

Nel 2023, la dinamica dell’occupazione ha rallentato in modo significativo (+0,3%), risultando solo debolmente positiva e inferiore alla media nazionale (+2,1%). In un contesto in cui le imprese hanno continuato a riscontrare difficoltà nel reperimento di manodopera, l’offerta di lavoro ha registrato una contrazione, riconducibile specie al calo della popolazione in età da lavoro. In prospettiva, le previsioni demografiche delineano un quadro sfidante per il mantenimento delle forze di lavoro in regione sui livelli attuali.

Nella media del 2023 il reddito delle famiglie marchigiane è cresciuto in termini nominali (4,5%), ma il potere d’acquisto si è ridotto (-0,7%) a causa dell’inflazione elevata. La galoppata dei prezzi si è progressivamente attenuata scendendo sotto l’1%. Nel 2023, i prestiti bancari si sono fortemente ridotti, più della media nazionale.

I depositi bancari di famiglie e imprese marchigiane sono diminuiti, ma le famiglie hanno confermato la propensione al risparmio. La contrazione dei conti correnti è stata, infatti, compensata in parte dalla crescita dei depositi a risparmio, che hanno beneficiato del rialzo delle remunerazioni. Nel sistema bancario regionale è proseguito il ridimensionamento della rete di sportelli bancari.