REDAZIONE ANCONA

Nasce l’Osservatorio sulle aree interne

Nasce un osservatorio per aiutare l’entroterra marchigiano e le tante famiglie che, specie in seguito al sisma, dopo avere verificato...

Nasce un osservatorio per aiutare l’entroterra marchigiano e le tante famiglie che, specie in seguito al sisma, dopo avere verificato la qualità dei servizi che caratterizza la costa, faranno fatica a rientrare a vivere nelle aree interne e montane. L’osservatorio, creato da Cna Marche, Confartigianato e Bcc della regione aderenti al gruppo bancario cooperativo Iccrea, monitorerà la demografia d’impresa, mettendo sotto la lente distretti, poli produttivi, aree interne e montane e il cratere del sisma. Particolare attenzione sarà infatti dedicata all’evoluzione del sistema manifatturiero regionale e al ruolo delle banche a radicamento locale sull’economia dei territori. I dati e le analisi forniti dall’osservatorio saranno messi a disposizione della Regione Marche e degli enti locali.

Il calo demografico dell’entroterra è una realtà: le aree interne e montane sono in sofferenza. Ascoli si colloca al terzo posto in Italia con un calo del 13,1% degli abitanti delle aree interne. Macerata è settima con una riduzione della popolazione dei piccoli Comuni interni e montani del 10,9%. Seguono Fermo all’ottavo posto (-10,8%), Pesaro e Urbino al quindicesimo posto (-9,6%) e Ancona al ventunesimo posto (-8,9%). Negli ultimi anni, nelle aree interne, i negozi al dettaglio sono diminuiti del 20%, mentre sono scomparse 88 edicole su 365. Di pari passo con il calo della popolazione e dei negozi viaggia la chiusura degli sportelli bancari. Sono 66 su 225 i Comuni marchigiani senza una banca. Tutti nelle aree interne e montane: sono 18 in provincia di Fermo, 17 in quella di Macerata, 13 nel Pesarese, 10 nell’Anconetano e otto nell’Ascolano. La progressiva riduzione degli sportelli sta lasciando senza servizi quasi un terzo (29,3%) dei Comuni. Ieri, nella sede della Bcc di Ancona, la presentazione dell’iniziativa. "Nelle Marche c’è un’impresa ogni cinque famiglie – hanno spiegato Cna e Confartigianato –. Dobbiamo quindi essere capaci di salvaguardare e di promuovere la ricchezza delle produzioni, delle competenze e delle varie filiere. I numeri che emergeranno dall’osservatorio ci permetteranno di essere efficaci in progetti di sviluppo e in proposte".

Giuseppe Poli