
Il presidente Enrico Giacomelli
C’è un nuovo "Unicorno" in Italia e, per l’esattezza, galoppa sulla Spiaggia di velluto. Sia chiaro, per "Unicorno" si intende un’azienda o società che superA una valutazione di un miliardo di euro. E ad aver raggiunto questo traguardo è Namirial, fondata nel 2000 a Senigallia da Enrico Giacomelli e Claudio Gabellini: la società inizia a operare nel settore informatico offrendo software e soluzioni verticali su misura per la digitalizzazione dei processi delle Pmi e di diverse categorie di professionisti. Una crescita nel tempo che porta nel 2020 all’arrivo di Ambienta Sgr Spa, fondo di private equity focalizzato sulla sostenibilità, guidato da Nino Tronchetti Provera, che entra nel capitale sociale di Namirial con una quota del 70%.
Poi l’exploit annunciato ieri con "Ambienta" che ha deciso di cedere il suo pacchetto di maggioranza a Bain Capital, fondo americano, che ha messo sul piatto 1,1 miliardi di euro per Namirial che negli ultimi cinque anni ha provveduto a 7 acquisizioni, consolidando la leadership nel settore e diventando il punto di riferimento mondiale nella digitalizzazione dei processi critici in settori altamente regolamentati.
Durante gli ultimi cinque anni, con Ambienta, la società ha più che raddoppiato il numero di dipendenti, triplicato i ricavi, quadruplicato la redditività e ampliato la propria presenza globale in Europa, America Latina e Sud-est asiatico, servendo oggi oltre 3 milioni di utenti e 150mila clienti in 85 Paesi con oltre mille dipendenti.
E per Enrico Giacomelli, fondatore di Namirial, "il meglio deve ancora arrivare". Una frase che il presidente di Namirial ha a cuore: "La partnership con Ambienta negli ultimi cinque anni ha rappresentato un’esperienza profondamente trasformativa. La loro visione strategica e il supporto costante ci hanno permesso di accelerare la crescita, esplorare nuovi mercati e rafforzare la nostra presenza globale, il tutto rimanendo sempre fedeli ai nostri valori fondamentali. Ma ciò che ha reso davvero speciale questo percorso è stato il team di Namirial: un gruppo internazionale di persone appassionate, competenti e determinate, che ogni giorno trasformano l’impossibile in realtà. Un ringraziamento particolare va al nostro Ceo, Max Pellegrini, la cui leadership è stata fondamentale nel trasformare l’ambizione in azione. Oggi si apre un nuovo capitolo, che affrontiamo con gratitudine, entusiasmo ed energia".
Insomma, un’azienda a livello mondiale che non ha per nulla allontanato Giacomelli, rimasto solo dopo l’uscita nel 2020 dell’altro co-fondatore Claudio Gabellini, dalla sua città dove resta il quartiere generale e dove lavorano oltre 300 persone. "La svolta – spiega Giacomelli – c’è stata nel 2020 con un’impostazione più manageriale di Namirial che ha proseguito con la sua crescita. Da alcuni mesi c’erano delle trattative da parte di Ambienta, pioi Bain Capital ha creduto fortemente nel progetto e nel continuo sviluppo, che ha accelerato nell’intesa che verrà perfezionata, come avviene in questi casi, nei prossimi mesi". Tutto invariato al vertice sia con la presidenza di Giacomelli che per il Ceo Pellegrini.
E poi Giacomelli precisa: "Namirial è nata qui e resterà a Senigallia con il suo quartiere generale. Sono legato alla mia città dove cerco di dare una mano per quelle che sono le mie competenze come, ad esempio, nella Fondazione Opera Pia Mastai Ferretti facendo parte del consiglio di amministrazione. Poi c’è la Fondazione Mirco Giacomelli dedicata a mio fratello con la quale seguiamo altri progetti. Insomma il legame è stretto anche se, ad esempio, negli ultimi tre giorni sono stato a Milano per questa operazione".
Alfredo Quarta