Fondazione Muse, come annunciato il sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, ha sostituito i 5 componenti del Cda di sua competenza, lasciando da parte l’opzione di ricoprire il ruolo di presidente. Quel ruolo sarà ricoperto da Andrea Zampini, dottore commercialista. Ieri mattina, dopo averlo annunciato giovedì, Silvetti ha firmato il decreto attraverso cui nomina 5 dei 7 nuovi componenti del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro delle Muse, potere in carico al sindaco. Le cariche erano scadute nel novembre scorso ed era stato emesso un avviso per presentare le candidature dei cinque componenti del Cda, di cui uno con la designazione a presidente, Zampini appunto. Oltre al neo presidente fanno parte del nuovo Cda Patrizia Bianchi, Giusi Aluigi, Camillo Catana Vallemani, Maurizio Galassi e Gino Sabatini. A essi si aggiungono Franco Petrucci, già in carica e nominato dall’associazione ex Palchettisti, e Annalisa Galeazzi, nominata dal Comitato dei partecipanti. L’assessore alla Cultura del comune di Ancona, Anna Maria Bertini, farà parte del nuovo Cda come componente di diritto, così come previsto dallo statuto: "Ringrazio il Cda uscente _ ha dichiarato il sindaco Silvetti _ e porgo gli auguri di buon lavoro al nuovo che, per competenza e professionalità, avrà di sicuro la capacità di disegnare una nuova pagina della lirica della città con l’obiettivo da una parte di attrarre nuovi investitori e dall’altra di formare nuovo pubblico". Il nuovo Cd’A è composto da una serie di professionisti, avvocati, commercialisti e anche il presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini. Sul buco da 300mila euro, poi abbassati a 220mila grazie ad aumentati introiti da bigliettazione e risparmi interni, Silvetti, come anticipato l’altro giorno dal Carlino, rassicura tutti: "In realtà quel buco non c’è, o meglio, è già stato preso in esame e verrà coperto senza problemi. Erano state paventate sponsorizzazioni per circa 200mila euro che non si sono verificate, ma nel frattempo sono maturate delle coperture in arrivo dagli incassi e da un ulteriore contingentamento delle spese". Per azzerare quella pericolosa falla finanziaria l’amministrazione comunale ha deciso di modificare il contratto di servizio, oltre ad altre misure contrattuali, con la stessa Fondazione e applicare alcune modifiche in grado di poter mettere su bilancio le somme necessarie per rientrare prima del 31 dicembre prossimo.
CronacaMuse: il nuovo Cda. Zampini presidente, cinque nuovi volti. C’è anche la Bertini