Ancona, 10 ottobre 2020 - Torna dalla Romania, si mette in quarantena volontaria come da disposizioni sanitarie e viene trovato morto sul letto. Una vicenda tutta da chiarire quella emersa ieri mattina dopo che alcuni conoscenti di un uomo di 51 anni, Cormel Halca, hanno dato l’allarme. Il corpo del cittadino romeno non presenta alcun segno di violenza, quindi appare abbastanza certo che possa essersi trattato di morte per cause naturali. A far riflettere, tuttavia, specie in un periodo delicato come questo, è la possibilità che ci possa essere stato un legame tra la sua morte e il fatto che Halca fosse in quarantena domiciliare e, sembra, in attesa di un tampone, prima di poter eventualmente rientrare al lavoro. E sul fronte del lavoro emerge un’altra problematica, ossia il fatto che il 51enne lavorasse in uno dei cantieri navali della città, probabilmente assunto da una delle ditte esterne in appalto e subappalto della Fincantieri.
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In tarda mattinata il corpo della vittima è stato trasferito all’istituto di medicina legale dell’ospedale di Torrette dove probabilmente verrà sottoposto ad esame autoptico. Il dubbio è legato al fatto che in passato nessun paziente morto per Covid, a parte sparute eccezioni legate ad approfondimenti legati ad eventi particolari, è stato poi sottoposto ad autopsia. Eventualità che ha suscitato parecchie perplessità. Non ultima quella del direttore della medicina legale di Torrette, il professor Ariano Tagliabracci, proprio sulle colonne del nostro giornale.
Per capire le cause esatte della morte di Halca bisognerà attendere, tra l’altro, l’esito del tampone: in caso di positività sarebbero diversi i lati da chiarire, altrimenti il decesso potrebbe essere considerato un malore improvviso e fatale. Quando ieri mattina i sanitari del 118, chiamati dai conoscenti della vittima, sono arrivati nella casa di via Osimo, tra il Piano e Posatora, per Halca ormai non c’era più nulla da fare. L’operaio era disteso supino nel letto della sua camera e il corpo presentava segni evidenti di rigor mortis, facendo dunque risalire la morte ad almeno 10-12 ore dal ritrovamento. Il malessere, in ogni caso, sarebbe intervenuto tra le 23 e la mezzanotte di ieri.
Cormel Halca era solo nella sua stanza e quindi nessuno ha potuto dare l’allarme in tempi sufficienti per strapparlo alla morte. Il suo rientro dalla Romania ad Ancona risalirebbe a pochi giorni fa. Una volta qui, vista la regola disposta da uno specifico decreto, ha segnalato la cosa all’Asur che ne ha disposto la quarantena obbligatoria di due settimane prima di un tampone. Solo al termine di questo periodo avrebbe potuto fare ritorno al lavoro nel cantiere navale.