Ancona, 2 luglio 2024 – Morto annegato a 12 anni, la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo dopo la tragedia che si è consumata sabato scorso a Falconara. A perdere la vita è stato un bambino di origine senegalese che si era trasferito da poco, con la sua famiglia, a Castelferretti.
Per ora il pubblico ministero Ruggiero Dicuonzo non ha iscritto nessun indagato ma ha delegato i carabinieri della Tenenza a fare tutti gli accertamenti del caso. Fondamentali saranno le testimonianze di persone presenti nel tratto di spiaggia dove si trova la piattaforma Bedetti e i vicini stabilimenti balneari. Proprio in quello specchio d’acqua ha trovato la morte Abdou Diokhane, 12 anni appena compiuti il 18 giugno. Il 12enne era con altri due amici, della stessa età, giocavano in acqua e si divertivano a salire sul molo chiamato piattaforma Bedetti e che altro non è che una copertura degli scolmatori fognari che si trovano sotto. Passando dal mare sarebbero saliti sul pontile di cemento e da lì si sarebbero tuffati. Ci sarebbero dei bagnanti che li avevano notati poco prima. Improvvisamente però Abdou è stato visto annaspare dai due amici che erano con lui e inabissarsi nelle acque rese poco trasparenti per via delle mucillaggini.
I bambini hanno chiesto aiuto ma nonostante l’arrivo tempestivo dei soccorsi, ambulanza e bagnini in servizio, non c’è stato nulla da fare perché il corpo è stato trovato solo dopo una ventina di minuti e il cuore del 12enne non si è più ripreso.
Sulla salma del bambino la Procura non ha disposto l’autopsia perché è stata sufficiente l’ispezione esterna del cadavere fatta dal medico legale e che non ha evidenziato traumi e nemmeno ferite. Abdou non aveva nemmeno un graffio, nessun ematoma da caduta o per aver urtato un corpo contundente. In quel tratto dove è stato poi rinvenuto non ci sono scogli. Non avrebbe quindi battuto la testa.
I carabinieri stanno vagliando l’ipotesi se il bambino possa essere stato spinto in acqua, mentre si trovava sulla piattaforma, per gioco da altri bambini e quindi caduto in mare non per sua volontà visto che non sapeva nuotare e mai si sarebbe azzardato a rischiare tanto. Il corpo è stato trovato ad una ventina di metri dopo il cancello di cui è dotato il pontile, in un tratto dove l’acqua arriverebbe ad una profondità anche di due metri per via delle conche che si formano sott’acqua con il movimento delle onde.
Un mare particolarmente insidioso per chi non è pratico a nuotare perché punto di incontro di più correnti dovute proprio dalla presenza della piattaforma. Proprio per questo c’è un cartello che vieta i tuffi e un cancello chiuso con un lucchetto, messo da Viva Servizi, per non farci andare le persone. Un divieto che però viene violato da molti. Il molo non è stato sequestrato e per ora la Procura non ha ravvisato responsabilità sulla sicurezza della piattaforma visto che ne è proprio vietato l’accesso. Una piattaforma comunque non vigilata.
Ci sarà da capire se il bambino soffriva di qualche patologia da determinare un malore sopraggiunto mentre era in acqua. Saranno sentiti i due amici minorenni che erano con lui, entrambi italiani, per ricostruire bene quella mattina. La madre e il padre del 12enne non erano in spiaggia con lui, sono arrivati poco dopo il dramma e la donna ha accusato anche un malore.