PIERFRANCESCO CURZI e MARINA VERDENELLI
Cronaca

Ancona, morti in discoteca a Corinaldo. Interrogato il 17enne. "Ha fornito elementi utili"

La ragazzina ferita è fuori pericolo. Venerdì sera è in programma una fiaccolata. Nasce il Comitato Giustizia per le vittime della Lanterna Azzurra

Ancona, morti in discoteca: il procuratore dei minori Giovanna Lebboroni (Foto Verdenelli)

Corinaldo (Ancona), 11 dicembre 2018 - Un 22enne senigalliese e un 27enne nato in Emilia Romagna. Sono i due arrestati per droga trovati la mattina dell'8 dicembre nel residence di Senigallia insieme al 17enne sospettato di aver spruzzato spray al peperoncino nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo. Quando i carabinieri sono entrati nella struttura i tre stavano dormendo. All'interno è stata trovata hashish e cocaina per circa 200 grammi.

Poco prima delle 17 sono arrivati alla Procura minorile gli avvocati del minorenne, i legali Martina Zambelli e Andrea Mone, arrestato anche lui per la droga trovata nel residence. Il minorenne, interrogato sui tragici fatti di sabato notte, "ha risposto" alle domande del procuratore dei minorenni di Ancona Giovanna Lebboroni. Lo ha detto lo stesso procuratore al termine di un "interrogatorio di tre ore". Quelli forniti dal giovane - indagato per omicidio preterintenzionale e lesioni - sono, secondo Lebboroni, "sicuramente elementi utili, nel senso che tutto è utile. Veramente l'orientamento è indagare a 360 gradi. È tranquillo? Sì certo, è a piede libero per questo fatto, è sicuramente tranquillo".

I difensori del ragazzo hanno detto che "è dispiaciuto" per quello che è accaduto. "Lui è di Senigallia - hanno aggiunto gli avvocati - e quindi come ogni ragazzo è addolorato. Alibi? Non si è parlato dell'alibi, si è parlato di elementi forniti. Lui sta bene per quello che può, visto che viene coinvolto in questa cosa". Procura e difesa hanno concordato di non riferire nulla sul merito dell'interrogatorio. Domani invece dovrebbe essere sentito nell'udienza di convalida presso il Tribunale minorile per la vicenda della droga.

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Come stanno i feriti

Stanno quasi tutti meglio i feriti reduci dall'incubo della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo. Nel panico scatenato prima del concerto di Sfera Ebbasta sono morte sei persone e altre sette sono state ricoverate in ospedale in codice rosso. Di queste, una è passata dal reparto intensivo a quello ordinario. Si tratta di una ragazzina di 15 anni, ormai fuori pericolo.

Altri cinque si sono svegliati dal coma farmacologico. Hanno ripreso conoscenza e respirano in modo autonomo. Nelle prossime ore almeno quattro di essi, ricoverati nelle due rianimazioni di Torrette, clinica e divisione, dovrebbero essere trasferiti in un reparto ordinario. Pericolo scampato, dunque.

Preoccupano, invece, le condizioni di un 18enne di Campobasso, per cui viene mantenuta la respirazione ventilata.

Sul fronte delle indagini, le autopsie dovrebbero essere svolte nella giornata di domani.

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La fiaccolata

Tante luci nella notte. Un'altra notte dopo quella, tremenda, tra venerdì 7 e sabato 8 dicembre, quando sei vite sono state spazzate via. Per commemorare i morti della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo è stata organizzata una fiaccolata. Ritrovo alle 21 nella zona Zipa. Poi il corteo raggiungerà il teatro della tragedia, dove si raccoglierà in silenzio.

"In questo momento di dolore e di lacrime - scrivono gli organizzatori – vogliamo ritrovare la forza profonda di una comunità. Stare insieme. Stare vicini. Per ricordare, per riflettere, per sostenere".

Nasce un comitato

Intanto, nasce il Comitato Giustizia per le vittime della Lanterna Azzurra. Questa l'idea ispiratrice: “Non puoi vendere la vita di mio figlio per 30 euro”. L’intento del comitato è aiutare gli inquirenti nelle indagini. “L’idea è nata sabato, quando ho visto che sui social passavano video, storie, foto e messaggi – spiega Vincenzo Fiore, fondatore del comitato – Ho pensato che tutto questo materiale potesse tornare utile agli inquirenti, così ho deciso, sentendo anche altri genitori di formare questo comitato”.

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Venerdì sera alla Lanterna Azzurra c’era anche suo figlio: “Mio figlio è vivo per miracolo – prosegue –, per questo voglio aiutare chi ha perso i figli, chi li sta assistendo mentre lottano in un letto di ospedale e i mezzi che abbiamo a disposizione dobbiamo utilizzarli tutti”.

Un comitato che ha già il suo legale, l’avvocato Corrado Canafoglia: “A lui si erano rivolte delle persone per avere dei consigli – afferma –, insieme ci siamo uniti per andare avanti, per dare una mano”. Tanti i problemi che ci sono stati quella sera: “C’è stata una falla organizzativa senza precedenti. I ragazzi erano allo sbando, basta guardare i video. Non c’erano adulti a guidarli dove potevano essere sicuri, non sappiamo se era attivo un piano di evacuazione”.