SARA FERRERI
Cronaca

Montecarotto, ancora dimissioni alla Moncaro: più che dimezzato l'organico

Continuano i contrasti tra nuovo Cda e vecchi amministratori. I fornitori hanno avviato pignoramenti e l'attività nelle tre cantine è praticamente ferma. La nuova presidente Donatella Manetti: "Operiamo nella legalità. Stop ai privilegi"

A sinistra l'ex presidente Marchetti, a destra la sua vice e nuova presidente Manetti

A sinistra l'ex presidente Marchetti, a destra la sua vice e nuova presidente Manetti

Montecarotto (Ancona), 24 giugno 2024 – Sempre più complessa la situazione per la cooperativa Terre Cortesi Moncaro: sono scattati negli ultimi giorni una ventina di licenziamenti (sui 48 dipendenti che erano rimasti dei 60 dopo i problemi emersi nei mesi scorsi), tecnicamente dimissioni per giusta causa, da parte dei dipendenti delle tre cantine, quelle di Montecarotto, Camerano ed Acquaviva Picena ma anche degli uffici della sede centrale. Le prime nuove dimissioni volontarie dei dipendenti che hanno due mensilità arretrate (la Cgil aveva siglato un accordo con i vertici per il saldo delle retribuzioni arretrate, accordo che però non è stato rispettato) sono scattate giovedì. Ne sono seguiti molti di più venerdì e altri ne stanno arrivando in queste ore. In questo modo i dimissionari potranno avere diritto alla Naspi a seconda degli anni di lavoro accumulati e comunque fino a due anni. La forza lavoro di fatto, tra uffici e cantine, in appena quattro mesi, si è più che dimezzata. La Cgil, tramite Paolo Grossi, aveva suggerito l’utilizzo della cassa integrazione ma ad oggi non sarebbe stata richiesta. L’attività della cooperativa vinicola tra le più grandi delle Marche, e la quale ha in mano la produzione di una fetta fondamentale (circa il 30% con 10 milioni di bottiglie) del Verdicchio dei Castelli di Jesi è sostanzialmente ferma: molti lavoratori nelle ultime settimane erano stati collocati in ferie. Il malumore serpeggia da tempo e una larga parte di loro avrebbe voluto scioperare lunedì scorso, ma il sindacato avrebbe sconsigliato azioni forti ed eclatanti per evitare ulteriori danni alla cooperativa che però ormai, dopo una infuocata battaglia legale tra l’ex presidente Doriano Marchetti e la nuova Donatella Manetti (che è fortemente sostenuta dalla nuova socia abruzzese Federica Morricone) la quale continua ad avere ripercussioni, è in condizioni critiche. La sede di Montecarotto dove nei giorni scorsi è approdata la guardia di finanza per fare luce su alcuni contributi e finanziamenti utilizzati, sarebbe anche senza energia e lavorerebbe grazie a dei generatori di corrente. I fornitori hanno avviato pignoramenti, alcuni soci ingiunzioni di pagamento. Il nuovo Cda sceglie di non entrare nel merito di quanto sta accadendo, ma sarebbe convinto del fatto che una fetta di dipendenti avessero dei privilegi e benefit non giustificati e che l’organico sia sovradimensionato. Nelle scorse settimane è stato stoppato in gran parte anche l’uso delle auto aziendali. «Siamo consapevoli – commenta la presidente Manetti – che il nostro operato verso la legalità non rende felici molti, e il dover rinunciare ai «privilegi» a favore dell’efficienza e di un futuro sicuro dell’azienda e del territorio è un passaggio che non tutti comprendono. Siamo ormai abituati a queste scelte dei lavoratori, si veda il caso della Moderna (cooperativa): ci eravamo offerti per assumerli per la gestione dei 120 ettari dei nostri vigneti, … Il 27 febbraio (con la fine dell’era Marchetti di cui Donatella Manetti è stata vicepresidente per una decina d’anni, ndr) è finita un’epoca, e questi sono gli strascichi». Sulle dimissioni volontarie non fornisce un numero e si limita a dire: «I nostri consulenti verificheranno la legittimità delle dimissioni per tutti gli adempimenti che ne conseguono». Sara Ferreri