REDAZIONE ANCONA

Moncaro tra ferie forzate e "dimissioni"

Montecarotto, momento sempre più delicato per la cooperativa vitivinicola più grande delle Marche: due mesi di stipendi non pagati

Moncaro tra ferie forzate e "dimissioni"

Cooperativa Terre Cortesi Moncaro, la più grande del settore vitivinicolo delle Marche in forte difficoltà: sono scattati negli ultimi giorni una ventina di licenziamenti (sui 46 dipendenti che erano in forza dei 54 dello scorso anno), ne sarebbero rimasti 26 dei quali la maggior parte in ferie forzate. Tecnicamente si tratta di dimissioni per giusta causa, da parte dei dipendenti delle tre cantine, quelle di Montecarotto, Camerano ed Acquaviva Picena ma anche degli uffici della sede centrale. Sarebbe nato anche un gruppo Whatsapp formato dai 35 ‘fuoriusciti’ di Moncaro i quali stanno per mettere in campo delle vertenze visti gli stipendi non pagati. Le prime nuove dimissioni volontarie dei dipendenti che hanno due mensilità arretrate (la Cgil aveva siglato un accordo con i vertici per il saldo delle retribuzioni arretrate, accordo non rispettato) sono scattate una settimana fa. Ne sono seguiti molti di più venerdì e lunedì e altre ne sono arrivate ieri. In questo modo i dimissionari potranno avere diritto alla Naspi a seconda degli anni di lavoro accumulati e comunque fino a due anni.

La forza lavoro di fatto, tra uffici e cantine, in appena quattro mesi, si è più che dimezzata. Si naviga a vista. Mercoledì l’incontro tra i vertici della cooperativa e sindacato (Cgil) in cui si è rinunciato alla cassa integrazione proprio per la mancanza di dipendenti. L’attività della cooperativa vinicola tra le più grandi delle Marche, e la quale ha in mano la produzione di una fetta fondamentale (il 30% con 10 milioni di bottiglie) del Verdicchio dei Castelli di Jesi è ferma: molti lavoratori nelle ultime settimane sono stati collocati in ferie. Il malumore serpeggia da tempo mentre l’infuocata battaglia legale tra l’ex presidente Doriano Marchetti e la nuova Donatella Manetti (che è fortemente sostenuta dalla nuova socia abruzzese Federica Morricone) continua ad avere ripercussioni.

Nella sede di Montecarotto nei giorni scorsi è approdata la guardia di finanza per fare luce su alcuni contributi e finanziamenti utilizzati. I fornitori hanno avviato pignoramenti, alcuni soci ingiunzioni di pagamento. Il nuovo Cda sceglie di non entrare nel merito di quanto sta accadendo, ma sarebbe convinto del fatto che una fetta di dipendenti avessero dei privilegi e benefit non giustificati e che l’organico sia sovradimensionato. Sulle dimissioni volontarie la presidente Donatella Manetti si limita a dire: "I nostri consulenti verificheranno la legittimità delle dimissioni per tutti gli adempimenti che ne conseguono".

Sara Ferreri