REDAZIONE ANCONA

"Moncaro, no allo scontro: salvate il lavoro"

Montecarotto, per la prima volta escono allo scoperto i dipendenti, ma intanto è sempre aperto il "conflitto" tra tribunale e ministero

Un’assemblea della Moncaro

Un’assemblea della Moncaro

"Moncaro verso la liquidazione, stiamo vivendo una situazione estremamente difficile per noi e per le nostre famiglie, ci siamo sempre posti al servizio della cooperativa con dedizione e professionalità. Auspichiamo che vengano accertate le responsabilità della mal gestione che di fatto ci ha condotti alla liquidazione". A parlare, per la prima volta i dipendenti della cooperativa riuniti in comitato: "Lo scenario che si è aperto in questi ultimi giorni è sconcertante, assurdo ed inconcepibile. Le istituzioni che dovrebbero proporre una soluzione unitaria, con il fine di preservare oltre che i posti di lavoro anche il valore che Moncaro rappresenta per il territorio, sono in contrasto. Assistiamo a una diatriba basata su un cavillo giuridico per stabilire chi deve amministrare un’azienda in liquidazione. Non ci meritiamo questa situazione, non se la meritano gli agricoltori, nè il territorio. Ci troviamo in una situazione di emergenza per la quale serve un fronte comune e non un conflitto. Crediamo fortemente che la storia della Moncaro meriti una soluzione di più alto spessore, che permetta di garantire un futuro quanto più stabile all’azienda e che continui a dare lustro alla cooperativa vinicola più grande delle Marche, che possa aiutare a rilanciare il marchio e il territorio, valorizzando il lavoro dei nostri soci viticoltori. Comunque ringraziamo il Tribunale di Ancona e il custode (Marcello Pollio, ndr) che ci ha permesso di affrontare il primo periodo critico. E non possiamo restare indifferenti all’attenzione espressa in prima persona dal Ministro Adolfo Urso, dal commissario liquidatore e da tutte le forze politiche della Regione. Il tempo scorre veloce – concludono - e quale comitato dei dipendenti, riteniamo che per noi e per l’azienda sia di fondamentale importanza che la decisione venga presa quanto prima per evitare di dissipare il valore aziendale con un lungo ed estenuante periodo di stasi. Per il futuro riponiamo estrema fiducia in una figura istituzionale di tale livello, speranzosi che una situazione di crisi possa trasformarsi in un’opportunità di rilancio e ritornare ad essere una eccellenza a livello internazionale".

Di mezzo ci sono i tempi tecnici poiché il Ministero avanzerà ricorso in appello verso la liquidazione giudiziale del tribunale di Ancona tramite l’Avvocatura di Stato e lo stesso proporrà anche il commissario governativo Cocconi. Ma anche il tribunale di Ancona e il custode Marcello Pollio dovrebbero fare ricorso.