GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

Missione compiuta a New York. Francesco suda per "Lollo"

Stefanelli ha completato gli oltre 42 chilometri della più famosa maratona del mondo in nome della ricerca scientifica in memoria di Farinelli: "Ecco la medaglia, sono strafelice".

Francesco Stefanelli con la medaglia «sudata» a New York

Francesco Stefanelli con la medaglia «sudata» a New York

Missione compiuta. In cinque ore, tre minuti e 26 secondi. Tempo impiegato domenica da Francesco Stefanelli per completare gli oltre 42 chilometri dell’iconica maratona di New York, che l’anconetano ha percorso in nome della ricerca scientifica e con il pensiero fisso a Lorenzo Farinelli, il giovane medico scomparso nel 2019, e alla Fondazione che oggi porta il suo nome. Un sorriso grande così, quello di Francesco, esibito ieri in un video in cui ha raccontato le emozioni vissute: "Sono un superstite – ha scherzato all’inizio, esibendo la medaglia conquistata nel fine settimana –. Questo è il giorno dopo della maratona, ma ancora sono troppo, troppo felice. Sotto il profilo sportivo, stavo andando fortissimo e puntavo a chiudere tra le 3 ore e 55 minuti e le 4 ore totali. Non ho avuto mai il fiatone, niente di niente". Poi, però, sul primo ponte del Bronx, un imprevisto: "Ho sentito un crack, forse uno strappo, e subito dopo dei crampi. Ho dovuto fare delle piccole soste nelle postazioni mediche per finire la maratona, chiusa poi in cinque ore. Ma ho vissuto delle emozioni fortissime, mai provate prima". Lo stimolo nel chiudere il cerchio era grande: "La cosa che mi rende più soddisfatto è il traguardo che abbiamo raggiunto insieme". Riferimento all’ultima raccolta fondi promossa da Amalia Dusmet e Giovanni Farinelli, i genitori di ‘Lollo’, per sostenere il progetto ‘Linfomi, il dono di Lollo ai malati’ e gli studi relativi alla terapia Car-T. Grazie anche all’impresa sportiva di Francesco negli States, sulla piattaforma Gofundme.com continuano ad arrivare donazioni. Pressoché raggiunta quota 4mila euro, ora si punta ai 10mila per finanziare la prima annualità dello studio della Fondazione Italiana Linfomi ‘Car-T e linfomi: studio degli aspetti neurocognitivi’. Complessivamente, in un triennio, il nuovo progetto mira a intercettare 30mila euro. "Questa è una causa troppo importante ed è la vera nostra sfida, assai più grande di correre una maratona. Ed aver contribuito deve renderci più orgogliosi e fieri, perché c’è ancora molta gente che ha bisogno del nostro supporto", prosegue da oltre oceano Francesco Stefanelli. Lui? Si darà ancora da fare nel portare avanti l’esempio dell’amico d’infanzia Lorenzo, deceduto a 34 anni a causa di un linfoma non Hodgkin a grandi cellule di tipo B, resistente alla chemioterapia.